Architetto francese (Bruyères, Vosgi, 1894 - Sceaux 1970). Studiò a Parigi, all'École des beaux-arts, ma le sue prime realizzazioni (Parigi: case Bertrand e Huggler, 1924-25; casa Guggenbühl, 1926) risentono fortemente del clima culturale del primo quarto del secolo, mostrando legami precisi con i movimenti cubista, purista, neoplastico. Questo iniziale sperimentalismo viene superato dopo il 1930 nella ricerca di un'impostazione volumetrica rigorosa e sintetica e di soluzioni formali rispondenti a una realtà attuale (progetto per sanatorio in Alvernia e soprattutto la casa Hefferlin, a Ville d'Avray, Parigi, 1932; inoltre, la scuola K. Marx e stadio di Villejuif, Parigi, 1931-32). Membro fondatore dei CIAM, L. informò tutta la sua attività, anche teorica, alla profonda convinzione e fiducia nei valori sociali e rivoluzionarî insiti nell'architettura. Importante fu per l'impostazione ideologica del suo lavoro il soggiorno nell'URSS (1934). Tra il 1945 e il 1950 realizzò uno dei più coerenti complessi urbanistici del dopoguerra a Maubeuge. Altre opere sono a Saint-Denis (Cité Paul Langevin 1947-50; Cité Paul Éluard 1952-58; unità di quartiere Colonel Fabien, 1952-60) e a Le Blanc-Mesnil (Hôtel de Ville 1967). Fra le sue pubblicazioni più significative: Architecture (1929); Formes, composition et lois d'harmonie (1953-57).