BAROZZI, Andrea
Primogenito di Iacopo (II), successe al padre nel 1308 nel dominio delle isole di Santorino e di Terasia, riconfermatogli col trattato veneto-bizantino del 1310. Fedelissimo a Venezia - tra l'altro, trascorse la maggior parte della vita nelle sue isole e a Candia - ne ebbe l'appoggio ogni qual volta si trovò in una situazione critica: così nel 1316, quando pirati turchi dapprima saccheggiarono Santorino, ed in un secondo tempo vi sbarcarono, e ancora negli anni 1325-1331, in occasione dei contrasti sorti tra il B. ed il duca di Nasso, Nicolò Sanuto.
K. Hopf ha pensato che tali contrasti siano sorti in seguito alla concessione al B., da parte di Filippo di Taranto, imperatore latino titolare di Costantinopoli, del titolo di ammiraglio dell'Impero di Romania, che lo poneva sotto la diretta sovranità dell'iinperatore, ipotesi probabile, anche se questo titolo è attestato per la prima volta, a quanto ci risulta, il 20 nov. 1327; ma in sostanza questo non è che un episodio del contrasto secolare che contrappose i Barozzi ai Sanuto, per la incertezza dei rapporti feudali intercorrenti tra loro. Ad ogni modo, appena a Venezia giunse la notizia dell'inizio dei contrasti tra i due, furono eletti cinque savi e fu dato ordine al Sanuto di presentare ad essi le sue ragioni. Anche quando fu riconosciuto che si trattava di una questione feudale tra vassalli dell'iinperatore, su cui quindi il governo veneziano non aveva alcuna competenza, si riconfermò l'ordine ai due contendenti di astenersi da azioni belliche e si diede ordine ai due provveditori inviati a Negroponte di agire per la stipulazione di un trattato di pace. Ciò non fu possibile, ed anzi il contrasto si trasformò m guerra aperta. Venezia quindi avocò nuovamente a sé la questione, e verso il maggio 1328 fu dato un termine ai procuratori del B. e dei Sanuto per presentare le proprie ragioni; infine verso il 1331 si giunse alla stipulazione di un armistizio.
Il contrasto però non era spento, e doveva scoppiare più violento alla morte del B., avvenuta nel 1334.
Fonti e Bibl.: G. Giomo, Le rubriche dei libri Misti del Senato perduti, in Arch. veneto, XVII (18~9), p. 270; XX (1880), pp. 86-89, 95; I libri commemoriali della Repubblica di Venezia. Regesti, a cura di R. Precielli, I, Venezia 1876, 1. 11, nn. 107, 116; G. M. Thomas, Diplomatarium Veneto-levantinum, 1, Venetiis 1880, n. 46, pp. 82-85; K. Hopf, Veneto-byzantinische Analekten, in Sitzungsberichte der kaiserlichen Akademie der Wissenschaten zu Wien, Phil-hist. Klasse, XXXII (1859), pp. 389-392.