ANDREA da Biguglia
Oratore sacro, "magister theologiae" domenicano; viene comunemente detto "pisano", mentre fu originario, se non proprio nativo, di Biguglia, paesetto a nord dello stagno omonimo, sulla costa orientale della Corsica. Difatti il Registrum litterarum lo dice "A. Corsus de Begulia", e più espressamente "A. de Begulio de Corsica". Trascorse la sua gioventù a Pisa, mettendosi presto in luce per eccezionale profitto negli studi e per un discorso tenuto dinanzi al signore di Pisa, Pietro Gambacorta, e altri cittadini. Si fece religioso nel convento di S. Caterina di Pisa, ma - forse per evitare opposizioni da parte dei suoi parenti - fu subito inviato al convento di S. Romano di Lucca. Si dimise da sottopriore di Pisa per perfezionarsi negli studi in Inghilterra, per un biennio.
Non sappiamo s'egli possa essere identificato con quell'"A. Corsus de Pisis" che il 20 ag. 1386 fu appunto assegnato per un triennio allo studio di Oxford.
Tornato in Italia, il 17 luglio 1388 fu assegnato a Siena come professore di filosofia per l'anno seguente; il 13 febbr. 1389 ebbe licenza d'andare in Corsica, e il 4 giugno 1393 ebbe l'incarico d'interessarsi del superiore di Bonifacio. Verso questo tempo compì un viaggio in Terra Santa e al ritorno predicò con successo a Creta. A Pisa lo raggiunse il grado di maestro in teologia conferitogli d'autorità pontificia.
La Cronaca del convento di Pisa, nel necrologio d'A., accenna a due suoi priorati di Pisa che forse vanno fissati allo scorcio del secolo. Sappiamo solo ch'egli avrebbe voluto vedere introdotta l'osservanza regolare in detto convento, ma non ne ebbe la soddisfazione.
Più noti sono i due successivi priorati di S. Romano di Lucca (1401-1407), durante i quali A. poté veramente con l'appoggio del maestro generale Tommaso da Fermo e grazie al personale prestigio stabilire la riforma nel convento lucchese, particolarmente nel campo liturgico. E sembra che abbia rinunciato al professorato in Firenze, al quale era stato assegnato dal Capitolo generale di Erfurt nel 1403, appunto per condurre a termine questa difficile opera. Così egli si rese benemerito di quel movimento di ripristino della vita regolare, che, iniziato da un decennio a Venezia da Giovanni Donùnici, condusse alla formazione della Congregazione lombarda.
Per la sua attività oratoria A. ebbe il grado di predicatore generale. Si ricordano in particolare le sue predicazioni nella cattedrale di Pisa e nei conventi di S. Domenico in Camporegio di Siena e in quello di Lucca. Fu inoltre definitore d'un Capitolo provinciale e vicario provinciale nella regione romana.
A questo religioso, tanto stimato dai confratelli e dal popolo, si rivolse il signore di Lucca, Paolo Guinigi, nel 1407 per una missione delicata presso il pontefice romano Gregorio XII. Al fine di far cessare lo scisma d'Occidente, il Guinigi voleva convocare a Lucca Gregorio con il pontefice d'Avignone Benedetto XIII. L'ambasciata di A. ebbe parziale successo: Gregorio XII il 26 genn. 1408 giungeva a Lucca, probabilmente da Siena. Ma Benedetto mancò all'appuntamento.
Nello stesso anno 1408 A., ancora nella pienezza delle forze, fu colto da una lunga malattia e morì in dicembre. L'Année Dominicaine ne fa menzione - s'ignora con quale fondamento - sotto l'11 dicembre.
La notizia necrologica nella Cronaca del convento di Pisa, come anche l'orazione panegirica di questo illustre domenicano che lasciò fama di dottrina e di santità, sono opera del confratello Simone da Cascina.
Fonti e Bibl.: Registrum litterarum fr. Raymundi de Vineis Capuani magistri ordinis 1380-1399, a cura di T. Käppeli, Romae 1937, pp. 77 n. 164, 89 nn. 279-280, 110 n. 489; Chronica antiqua conventus sanctae Catharinae de Pisis, a cura di F. Bonaini, in Arch. stor. ital., VI, 2 (1848), pp. 586-588, n. 272; [A.] Mortier, Histoire des maîtres généraux de l'Ordre des frères prêcheurs, III, Paris 1907, p. 593; IV, ibid. 1909, pp. 22 s., 168; Année dominicaine ou vies des saints... Décembre, Lyon 1909, pp. 269-271; I. Taurisano, I Domenicani in Lucca, Lucca 1914, pp. 29. 32-34, 210; T. Käppeli, La raccolta di discorsi e di atti scolastici di Simone da Cascina O.P. (m. ca. 1420), in Archivum Fratrum Praedic., XII(1942), pp. 193 n. 96, 205; S. Orlandi, "Necrologio" di S. Maria Novella, II, Firenze 1955, p. 93; Diction. d'Hist. et de Géogr. Ecclésias., II, col. 1639 n. 104.