ANDREA da Escobar
Figlio di Diego, nato nella città dalla quale prese il nome poco dopo la metà del sec. XIV; entrato nell'or. dine di S. Benedetto, si distinse presto come cultore degli studî teologici. Nel 1393 insegnava già teologia in Vienna. Fu procuratore del duca d'Austria presso la curia pontificia e così gli si dischiuse la carriera delle prelature. Fu vescovo di Ciudad Rodrigo in Spagna dal 1410 al 1421, di Aiaccio dal 1422 al 1427 e finalmente di Megara dal 1428 al 1431, anno di sua morte. Fu anche buon canonista. Nel 1425 scrisse un trattatello De decimis che ancora sulla fine del sec. XVI pareva degno di essere accolto nel Tractatus universi iuris. Nel 1428 dedicò a papa Eugenio IV un Tractatus copiosus contra quinquaginta Graecorum errores.
Nel 1429 dettò un Lumen confessorum; svolgendo la stessa materia trattata poi nel Modus confitendi peccata sacerdoti, stampato sotto il suo nome nel 1504 e nel 1514. Ancora nel 1431, giovandosi dell'esperienza formatasi partecipando al congresso di Basilea, dettava un Gubernaculum conciliorum dedicato al cardinale Giuliano Cesarini.