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Andrèa del Sarto

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Pittore (Firenze 1486 - ivi 1530), uno degli esponenti più eccelsi fra i protagonisti del pieno Rinascimento fiorentino. La sua arte risentì l'influsso di Piero di Cosimo, presso cui aveva svolto apprendistato, e del Franciabigio, ma soprattutto di Raffaello, Leonardo e A. Dürer.

Vita e opere

Compì il suo apprendistato presso Piero di Cosimo e, secondo il Vasari, era stato a bottega del Franciabigio, la cui influenza è avvertita nei suoi primissimi saggi ad affresco, all'Annunziata, agli Scalzi (Battesimo di Cristo) e nei medaglioni dipinti nel refettorio di San Salvi. Uno dei cinque affreschi nell'atrio dell'Annunziata (Miracolo di s. Filippo Benizi) è datato 1510, un altro (Nascita della Vergine) è datato 1514. Dal confronto fra le due opere risulta chiaramente il maturarsi dell'artista, non senza lo stimolo di Raffaello e lo studio di Leonardo e dello stesso Dürer. Gli affreschi del ciclo del Battista nel chiostro degli Scalzi sono documentati per la prima volta nel 1515 e debbono essere iniziati nel 1512; nello stesso anno 1515 A. preparava con Jacopo Sansovino la decorazione per l'entrata di Leone X a Firenze. Ancora nel 1517 erano pagati altri affreschi agli Scalzi, e dello stesso anno è la Madonna delle Arpie agli Uffizi. Nel 1518 si recava in Francia alla corte di Francesco I, dove rimaneva sino al 1519. Di questo periodo resta la Carità al Louvre. Nel giugno del 1519 era di nuovo a Firenze, nel 1521 dipingeva il Tributo a Cesare nella Villa medicea di Poggio a Caiano, lasciato interrotto per la morte di Leone X. Continuavano i lavori agli Scalzi: del 1523 è la Presentazione della testa del Battista, del 1525 è la Madonna del Sacco, nel chiostro grande dell'Annunziata; del 1526 la Nascita del Battista agli Scalzi. È stato supposto un suo viaggio a Venezia nel 1523, che giustificherebbe il paesaggio della Deposizione a Pitti (1524). La data 1528 si legge nei Quattro Santi agli Uffizi e nella Sacra Conversazione di Berlino. Poco prima aveva eseguito l'Ultima Cena di San Salvi (allogata nel 1519). Nel settembre del 1530 moriva durante la peste. A. fu uno dei maggiori pittori di affreschi fiorentini e, accanto a Fra Bartolomeo, certamente la personalità più alta del pieno Rinascimento fiorentino. Alla sua bottega furono il Rosso, il Pontormo, il Vasari ed egli così nutrì la nuova generazione del manierismo.

Vedi anche
Iacopo Carrucci detto il Pontórmo Pittore (Pontormo, oggi Pontorme, presso Empoli, 1494 - Firenze 1557).  Fu esponente della cosiddetta prima maniera, che preannunciò il manierismo. Le sue opere presentano sempre bellezze originali e raffinate per eleganza e potenza di disegno, per delicatezza di tocco e di tonalità e per sensibilità ... Francesco di Cristofano detto il Franciabìgio Pittore (Firenze 1482 circa - ivi 1525). Allievo di M. Albertinelli, poi di Piero di Cosimo, ebbe bottega con Andrea del Sarto. Subì l'influsso dei massimi contemporanei: del Dürer (Tempio di Ercole, Uffizi); di Piero di Cosimo (Annunciazione, Torino); di Leonardo (tavola della Madonna di s. Giobbe, ... Francesco Granacci Pittore (forse Villamagna, Firenze, 1469 - Firenze 1543). Allievo e collaboratore del Ghirlandaio, fu amico di Michelangelo ma subì soprattutto l'influenza di Fra Bartolomeo e del Perugino. Piacevole nei tipi e nell'intonazione delicata e preziosa del colore (Sacra famiglia, Washington, National Gallery), ... Bàccio d'Àgnolo Nome sotto il quale è noto Bartolomeo d'Agnolo Baglioni, architetto e intagliatore (Firenze 1462 - ivi 1543). Della sua attività di intagliatore rimangono il coro di S. Maria Novella (1491-96) e quello di S. Agostino in Perugia (1502-32), al quale collaborarono anche i figli. Come architetto è rappresentante ...
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Altri risultati per Andrèa del Sarto
  • Andrea del Sarto
    Enciclopedia Dantesca (1970)
    (A. d'Agnolo) Maria Donati Barcellona Pittore rinascimentale (Firenze 1486 - 1530). In un'imponente figura compresa in uno degli affreschi da lui dipinti sulle pareti del chiostro degli Scalzi a Firenze, la Predicazione del Battista alle turbe, è stato riconosciuto un ritratto di Dante. A giustificarne ...
  • ANDREA d'Agnolo, detto Andrea del Sarto
    Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 3 (1961)
    Emma Micheletti Figlio di un sarto, dal mestiere del quale derivò il suo soprannome, nacque a Firenze il 17 luglio 1486. La tradizione, confermata dal Vasari, vuole che a sette anni fosse dal padre messo a imparare l'arte presso un orafo, fino a quando un quasi ignoto pittore, Giovanni Barile, convinto ...
  • ANDREA del Sarto
    Enciclopedia Italiana (1929)
    Pittore, nato a Firenze il 6 luglio 1486 da Angiolo di Francesco sarto, donde il cognome assunto insieme con uno stemma di due seste incrociate. Da Andrea d'Angiolo o Angeli alla latina deriva anche la sigla di due A incrociate, che si trova su varî dipinti di A., la quale, supposta da G. Cinelli (Bellezze ...
Vocabolario
sarto
sarto s. m. [lat. tardo sartor (-ōris), der. di sartus, part. pass. di sarcire «rappezzare, accomodare»; cfr. sartore] (per l’uso del femm., v. sarta). – 1. a. Chi confeziona, cioè taglia e cuce, abiti maschili o femminili, lavorando in...
àlbero di sant’Andrèa
albero di sant'Andrea àlbero di sant’Andrèa locuz. usata come s. m. – Pianta della famiglia delle ebenacee (Diospyros lotus), nota anche con i nomi di legno santo, loto falso, loto d’Egitto, guaiaco falso; originaria dell’Asia, ha foglie...
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