Figlio (n. 1120 circa - m. Costantinopoli 1185) di Isacco, fratello minore dell'imperatore Giovanni I, cospirò (1155) contro il cugino Manuele I, che l'imprigionò. Evase nel 1164, e dopo altre vicende (riconciliazione col sovrano, nuove congiure, avventure femminili e fughe romanzesche) ebbe il governo del Ponto. Quando nel 1183 scoppiarono a Costantinopoli tumulti contro l'imperatrice Maria d'Antiochia (vedova di Manuele e reggente per il figlio minorenne Alessio II), accusata di seguire una politica d'intesa coi Latini, A. si fece campione del partito greco; soppressa Maria, si fece associare all'impero, e successivamente fece uccidere Alessio II. Attuò varie riforme, per cui ebbe contraria l'aristocrazia latifondista e irritò i Veneziani e i Normanni di Sicilia, che nel 1185 sbarcarono a Durazzo e occuparono Salonicco. Allora scoppiò la rivolta che lo soppresse, nel settembre 1185, con tutti i familiari tranne i nipoti Alessio e David, che poi fondarono l'impero di Trebisonda.