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anfiteatri

di Fabrizio Di Marco - Enciclopedia dei ragazzi (2005)
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anfiteatri

Fabrizio Di Marco

Gli antichi edifici dove andava in scena la morte

Nell'antica Roma l'anfiteatro era il luogo dove venivano allestiti combattimenti tra gladiatori o fra questi e animali feroci. Gli scontri si svolgevano nell'arena, che a volte veniva allagata per organizzare vere e proprie battaglie navali. Intorno al suo perimetro, sistemati su ampie gradinate, decine di migliaia di spettatori urlanti assistevano ai cruenti spettacoli

I vari anfiteatri e la loro struttura

Il più antico anfiteatro in pietra da noi conosciuto fu costruito a Pompei intorno all'80 a.C.: la Campania, del resto, era la regione in cui i giochi gladiatori da sempre erano più seguiti. A Roma, invece, ancora al tempo di Giulio Cesare gli spettacoli si svolgevano in un anfiteatro costruito interamente in legno. Fu Statilio Tauro che nel 29 a.C. ne costruì nell'Urbe uno in pietra, ma si dovette aspettare Vespasiano e suo figlio Tito per vedere edificato, nell'80 d.C., il più monumentale degli anfiteatri, quello Flavio, noto anche come Colosseo. Sorto sul luogo in precedenza occupato dal lago della faraonica residenza di Nerone ‒ la Domus aurea ‒ , poteva ospitare circa 50.000 spettatori (fino a 70.000, secondo alcuni storici) nelle sue gradinate concentriche, che formavano la cavea.

Le persone più importanti, come l'imperatore, i senatori, i magistrati e le vestali potevano sedersi sul podio (podium), un muro con sedili molto vicino all'arena. Proprio come in uno stadio dei nostri giorni gli spettatori che vi si recavano avevano l'indicazione del numero del settore del loro posto, che potevano raggiungere attraverso delle scalinate collegate a gallerie esterne attraverso delle porte (vomitoria). All'esterno l'edificio si innalza su quattro piani: i primi tre ad arcate, l'ultimo invece formato da un muro pieno, dove, per proteggere gli spettatori dal sole, venivano montate delle enormi vele fissate ad antenne, che erano manovrate da personale della marina da guerra chiamato appositamente per questa operazione.

Sotto l'arena, di forma ellittica e completamente coperta di sabbia, vi erano i depositi per il materiale scenico, le gabbie per le belve e altri locali dai quali uscivano i gladiatori, talvolta attraverso botole che durante lo spettacolo si aprivano all'improvviso sorprendendo gli spettatori. La struttura del Colosseo ‒ tranne alcuni particolari che potevano variare da edificio a edificio ‒ era però sostanzialmente quella tipica di tutti gli anfiteatri, alcuni dei quali ancora oggi riescono a testimoniare in modo inequivocabile la loro trascorsa grandezza: per esempio, quelli di Verona, Pola (in Dalmazia), Arles e Nîmes (in Francia), el-Jam (in Tunisia).

La tipologia degli spettacoli

Nell'antica Roma gli spettacoli che avevano luogo nell'anfiteatro duravano dall'alba al tramonto: gli spettatori, quindi, trascorrevano parecchie ore della giornata assistendo ai vari tipi di combattimenti: lotte tra gladiatori e bestie feroci (venationes), duelli tra soli gladiatori (munera gladiatoria) e ‒ ma più raramente ‒ battaglie navali nell'arena allagata (naumachiae). Gli spettacoli allestiti negli anfiteatri erano particolarmente amati dalla popolazione che, oltre alle sfrenate corse di carri e cavalli che si svolgevano nel circo, prediligeva i combattimenti violenti in cui uomini e animali erano destinati a trovare una morte cruenta. Il cittadino romano, infatti, era abituato alla guerra e veniva educato sin da giovane al combattimento.

I gladiatori erano consapevoli che in ogni scontro rischiavano di morire, e salutavano l'imperatore con la famosa frase Ave, Imperator, morituri te salutant. ("Salve, Imperatore, i destinati a morire ti salutano"). Dopo Costantino, in seguito alla sempre crescente affermazione del cristianesimo e dei suoi precetti, l'interesse per i combattimenti violenti andò via via declinando fino all'abolizione ufficiale dei munera gladiatoria da parte dell'imperatore Onorio nel 404. Le venationes continuarono invece a essere allestite fino al 681, data dopo la quale gli anfiteatri furono abbandonati e in alcuni casi saccheggiati per procurarsi materiale da costruzione di buona qualità.

Vedi anche
naumachia Spettacolo in voga nell’antica Roma che consisteva nella simulazione di un combattimento navale. Le naumachia erano organizzate in bacini naturali o artificiali o in edifici appositamente predisposti (anfiteatri e circhi). Rappresentate dall’età di Cesare (la prima nel 46 a.C. in un bacino scavato in ... gladiatore Nell’antica Roma, atleta che combatteva con una spada corta (gladius) o altre armi contro avversari in luoghi pubblici, per il divertimento delle folle. Gli spettacoli gladiatori (munera gladiatoria), forse di origine etrusca, prima dati a titolo privato, divennero sempre più grandiosi finché dal 105 ... Pompei Comune della prov. di Napoli (12,4 km2 con 25.755 ab. nel 2008), situato nella piana del fiume Sarno, presso le pendici orientali del Vesuvio. È sorto e si è sviluppato nel 19° sec., dapprima col nome di Valle di Pompei, a E dell’antica Pompeii, attorno al celebre santuario della Madonna del Rosario. ... Arles Città (52.400 ab. nel 2005) della Francia sud-orientale, nel dipartimento Bouches-du-Rhône, sul fiume Rodano. Nella regione è praticata la risicoltura. Attività industriali nei settori alimentare, chimico, tessile, metallurgico e in quello della carta. Un canale unisce la città al Golfo del Leone. Frequentato ...
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  • STRUTTURE ARCHITETTONICHE in Archeologia
  • ARCHITETTURA E URBANISTICA in Arti visive
Tag
  • MATERIALE DA COSTRUZIONE
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Altri risultati per anfiteatri
  • anfiteatro
    Enciclopedia on line
    Presso gli antichi Romani, costruzione destinata ai ludi gladiatori e ad altri spettacoli che, richiedendo adeguato spazio, si svolgevano in un’arena centrale, di forma ellittica, mentre gli spettatori assistevano da sedili disposti a gradinate tutt’intorno. I primi a. sorsero e si perfezionarono in ...
  • ANFITEATRO
    Enciclopedia Italiana (1929)
    La parola ἀμϕιϑέατρον è in una prima fase aggettivo di due desinenze, che viene poi usato al neutro come sostantivo. Perciò l'etimologia data da Isidoro di Siviglia, nella sua opera Etymologiae (VI sec.) deve ritenersi errata. Egli scrive che l'anfiteatro si chiama così "perché è composto di due teatri; ...
Vocabolario
anfiteatro
anfiteatro s. m. [dal lat. amphitheatrum, e questo dal gr. ἀμϕιϑέατρον, s. neutro, ma in origine forse agg. (sottint. οἰκοδόμημα o altro nome) «costruzione che ha i posti tutt’intorno per guardare»]. – 1. Costruzione destinata, presso gli...
càvea
cavea càvea s. f. [dal lat. cavea, di origine incerta; cfr. gabbia]. – Nei teatri e anfiteatri antichi, la parte riservata agli spettatori, fatta a gradini e addossata al pendio naturale di una collina, oppure, nei teatri romani e quasi...
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