BOLDONE, Angelo
Nato ad Ancona probabilmente agli inizi del sec. XV, apparteneva ad antica famiglia di mercanti e armatori di navi, i cui membri avevano più volte ricoperto incarichi pubblici.
Un parente del B., Ciucciarello di Coluccio, ad esempio, era tra gli ambasciatori inviati da Ancona nel 1376 a rendere omaggio al pontefice Gregorio XI, reduce da Avignone, e nel 1382 era inviato come rappresentante della città alla rocca di Fiumesino per trattare con Luigi d'Angiò e il conte Pietro di Ginevra, fratello dell'antipapa Clemente VII, la cessione della rocca papale di San Cataldo (Oddo de Biagio, Cronica..., in L. Bernabei, Chroneche anconitane, pp. 91, 105).
Il B. viene ricordato dalle cronache di Lazzaro Bernabei e di Lando Ferretti per l'episodio di cui fu protagonista a Costantinopoli nel 1453. Conquistata la città, Maometto II invase le colonie italiane ivi stabilite e, tra gli altri, prese prigioniero il B., che si trovava a Costantinopoli con una grossa nave da carico e ricche mercanzie. Narrano i cronisti che il B. aveva già conosciuto Maometto: il futuro sultano, recatosi fanciullo a Gallipoli, insieme con il padre, aveva avuto occasione di visitare la sua nave, lì ancorata. Il B. gli aveva fatto una splendida accoglienza, giungendo a fargli "offerta de essa nave et propria persona la adoperasse como cosa propria" (Bernabei, p. 177). Inoltre, a detta dei cronisti, Maometto, divenuto sultano, aveva inviato numerose spie in Europa per conoscere le intenzioni della cristianità: uno degli emissari aveva dimorato nella casa del B., ad Ancona. Quando questi fu catturato, venne riconosciuto da colui che era stato suo ospite: questi lo presentò a Maometto e chiese grazia per lui. Riconosciuto allora dallo stesso sultano, il B. fu liberato insieme con il suo equipaggio e gli vennero restituite tutte le mercanzie.
L'episodio è presentato in modo parzialmente diverso dal Babinger, che afferma - senza però indicare la fonte da cui trae la notizia - che il B. aveva sposato la sorella di un ministro di Maometto, 'Othmān di Lillo Freducci. Appena fu catturato, il B. ricordò al sultano la propria parentela con i Freducci e venne subito posto in libertà.
Incerto è anche il motivo per il quale il B. si trovava a Costantinopoli. I cronisti dicono che era al comando della sua nave, e perciò in veste di mercante. Il Guglielmotti pensa, invece, che egli fosse allora console della colonia anconitana: ma lo Heyd rifiuta questa idea sostenendo che con tutta probabilità il console di Ancona era in quell'anno un tale di nome Benevenutus.
Del B. è nota, inoltre, una lettera di data non precisata (pubblicata dal Cusani) inviata a un incaricato di Pio II residente a Siena con la quale egli comunicava il preventivo delle spese necessarie a rendere la sua nave atta a partecipare alla spedizione contro i Turchi. Si tratta evidentemente della crociata indetta dal pontefice ed è probabile che il destinatario della lettera sia il vescovo Antonio Fatati, oriundo di Ancona, il quale nel 1459 era stato designato da Pio II quale collettore della decima per la crociata nel territorio di Siena.
Infine, il 28 marzo 1474, il B. - che era stato già membro del Consiglio cittadino per il suo terziere - venne incaricato, insieme con Lando Ferretti e Domenico Bompiani, della conclusione di un patto di amicizia e commercio con Ascoli e Camerino. Dopo questa data mancano notizie su di lui.
Fonti e Bibl.: Ancona, Bibl. Com., n. 406 bis: L. Ferretti, Le istorie di Ancona, parte 2, IX, c. 239; Ancona, Arch. Fatati, Pergamene, n. 14 (P); L. Bernabei, Chroneche anconitane..., in Coll. di doc. stor. antichi... delle città e terre marchigiane, a cura di C. Ciavarini, I, Ancona 1870, pp. 177 s.; E. Cusani, Preventivi di spese per la spedizione contro il turcoal tempo di Pio II, in Arch.muratoriano, II (1915), 16, pp. 273-292; A. Leoni, Ancona illustrata, Ancona 1832, p. 220; A. Peruzzi, Storia d'Ancona, II, Pesaro 1835, p. 315; C. Gariboldi, A. B. racconto storico, Ancona 1879; A. Guglielmotti, Storia della marina pontificia, II, Roma 1886, pp. 190 s.; M. Maroni, Ancona,Ascoli,Camerino..., Ancona 1905, p. 6; W. Heyd, Storia del commercio del Levante nel Medio Evo, Torino 1913, p. 875 nota 2; F. Babinger, Maometto il Conquistatore, Torino 1957, p. 749; M. Natalucci, Ancona attraverso i secoli, I, Città di Castello 1961, p. 469