Comune delle Marche (158,02 km2 con 47.404 ab. nel 2020), capoluogo della provincia omonima. Il centro, posto lungo la Via Salaria, è situato a 154 m s.l.m. su un pianoro alla confluenza del fiume Tronto e del torrente Castellano. Il nucleo urbano, entro la cinta muraria, conserva una struttura ortogonale. L’espansione residenziale, iniziata nella seconda metà del 19° sec., con direttrici settentrionale e orientale, ha assunto notevole intensità soprattutto sulla sponda sinistra del Tronto (quartieri di Borgo Chiaro e Solestà); l’agglomerato industriale, costituito da piccoli e medi impianti (industrie alimentari, tessili, metalmeccaniche, dei materiali da costruzione, della carta e delle calzature) si è sviluppato sulla riva sinistra del Tronto e su quella destra del Castellano. Nonostante lo spopolamento comunale, dovuto alla rilocalizzazione di fonti di lavoro nelle aree circostanti, il capoluogo ha mantenuto un ruolo essenziale nel settore della produzione industriale. I collegamenti ferroviari sono assicurati dalla linea per San Benedetto del Tronto, che si innesta nella longitudinale adriatica Milano-Lecce.
Antica capitale dei Piceni (lat. Asculum), conquistata dai Romani nel 286 a.C., distrutta nell’89 da Gneo Pompeo Strabone, rifiorì e rimase una delle più forti città del Piceno. Il cristianesimo fu, secondo la tradizione, introdotto ad Ascoli nel 4° sec. da sant’Emidio, ma il primo vescovo certo è Lucenzio (451). Occupata dai Goti nel 544, incorporata dai Longobardi nel ducato di Spoleto, la città divenne libero Comune nel 1185 e partecipò alle lotte tra Chiesa e Impero. Nei sec. 14° e 15° al libero Comune si sovrapposero vari domini signorili, da Galeotto Malatesta al duca d’Atri, finché nel 1502 si stabilì il dominio pontificio, cui A. restò assoggettata sino al 1860, salvo la parentesi napoleonica in cui fece parte del Regno Italico.
Provincia di A. (1228 km2 con 206.172 ab. nel 2020).
Suddivisa in 33 comuni, occupa la parte meridionale delle Marche. Nel 2004 è stata istituita la provincia di Fermo, disaggregando 40 comuni dalla provincia di A., la cui superficie complessiva è passata da 2087 km2 a 1225 km2. Confina a N con la provincia di Fermo, mentre a S il fiume Tronto segna per gran parte il confine con l'Abruzzo. Il territorio è quasi interamente montuoso e collinoso. Il dato demografico provinciale è stato caratterizzato nell’ultimo ventennio del 20° sec. da un considerevole incremento, dovuto a processi di immigrazione sia lungo la fascia turistica costiera (Grottammare), sia nell’immediato entroterra (Monteprandone); vi si contrappongono processi di spopolamento nelle zone interne, in particolare nei comuni montani. Il settore industriale ha un’importanza basilare ed è caratterizzato da impianti a tecnologia avanzata operanti in molteplici settori produttivi: chimico-farmaceutico, tessile, del mobile, calzaturiero, alimentare (Barilla). Considerevole il peso dell’agricoltura specializzata, con una prevalenza di uva da vino, cereali e prodotti ortofrutticoli. Il sistema delle comunicazioni è stato potenziato fra il capoluogo e San Benedetto del Tronto (uno dei più importanti porti pescherecci d'Italia), fra le maggiori aree industriali e il mare, e lungo la litoranea adriatica, costellata di centri balneari turistici.