Architetto (Medicina 1749 - Bologna 1821), allievo, poi membro, e infine principe dell'Accademia clementina di Bologna. Seguace delle regole palladiane, mirò a semplificare linee e masse, talvolta con un certo ardimento. Oltre a numerosi interventi nella provincia, le sue opere principali a Bologna sono la facciata dei SS. Gregorio e Sirio (1780) e il palazzo Hercolani (1792). Suoi progetti per il teatro, per mobili, ecc., sono conservati nel Collegio V. (già Collegio ungarico), destinato per suo volere ad ospitare giovani dotati nelle arti.