COMNENA, Anna ("Αννα Κομνηνή)
Primogenita dell'imperatore Alessio I Comneno e di Irene Duca, nacque il 1° dicembre 1083: fu subito fidanzata per calcoli dinastici a Costantino Duca, l'erede presunto del trono. Contestatile i diritti al trono con la nascita del fratello Giovanni (1086) e perduto il fidanzato (1093), andò sposa a Niceforo Briennio (v.) nel 1097, costretta a passare in secondo ordine di fronte al fratello. Ma ambiziosa, fiera delle prerogative della primogenitura, convinta di possedere tutti i requisiti per regnare, assecondata dalla madre bramosa di trasmettere lo scettro alla figlia prediletta e al virtuoso genero, brigò presso il padre per privare della corona imperiale il fratello: poi, proclamatosi costui imperatore, ordì una congiura per detronizzarlo. Però la destrezza di Giovanni e le titubanze di Niceforo fecero fallire i disegni di Anna, che, salva la vita e ricuperati i beni dopo breve confisca, si ritirò con la madre in un monastero di fondazione materna, dove cercò di disacerbare il suo dolore con lo studio e con lo scrivere la storia del padre. S'ignora l'anno della morte.
Nel 1148 aveva terminato quest'opera, intitolata Alessiade (‛Αλεξιάς) nella quale in 15 libri, che vanno dal 1069 al 1118, descrive la graduale ascesa della casa Comnena nel periodo precedente l'assunzione al trono di Alessio e conduce la narrazione sino alla morte di lui, integrando e continuando la storia del marito Niceforo. Al forte ingegno naturale accoppiava un'accurata istruzione letteraria della quale l'autrice stessa parla nel proemio (oltre alla lingua attica e alla rettorica, Aristotele e Platone, il quadrivio) e di cui ama fare ostentazione nel corso dell'opera con citazioni e reminiscenze di autori classici da Omero a Polibio e con erudite divagazioni. Dal lungo studio dei classici procede il suo stile manierato e artificioso, modellato specialmente su Tucidide, Polibio e Psello.
Più che una storia sincera e fedele, l'Alessiade è un panegirico del padre, che esalta su tutti gli altri membri della famiglia: "il sole di Anna, il luminare dell'universo, il 13° apostolo". Nonostante questa parzialità, l'opera è molto importante dal punto di vista storico, per le acute osservazioni personali, per la diligente ricerca delle fonti orali e scritte: Anna sa interrogare personaggi politici e militari e compulsare gli archivî di stato, corrispondenze diplomatíche, ecc. A1iche per la storia delle Crociate A. C. rappresenta una delle fonti più importanti, benché il suo racconto sia ostile ai Crociati, nei quali intravede nemici dell'impero. Però distingue tra i più semplici di essi, che erano mossi da sincero desiderio di venerare il Santo Sepolcro e di visitare i Luoghi Santi, e i più astuti (dello stampo di Boemondo) aventi altro motivo segreto, cioè la speranza di poter nel loro passaggio occupare anche la capitale, trovando qualche pretesto. In complesso, l'Alessiade costituisce una delle più eminenti opere di storia greca medievale e uno dei più nobili documenti dello stato bizantino rigenerato da Alessio I.
Edizioni: Alessiade, Parigi 1651, Venezia 1729 (con l'aggiunta del Commentario di C. Du Cange pubblicato nel 1616); in Migne, Patrologia graeca, CXXXI, Parigi 1864, coll. 54-1244; in Corpus Scriptorum Historiae byzantinae, I, a cura di L. Schopen; II, a cura di A. Reifferscheid, Bonn 1839 e 1878; in Bibliotheca Teubneriana, I e II, a cura di A. Reifferscheid, Lipsia 1884; Prologo al testamento di A. C., pubblicato da E. Kurz, in Byzantinische Zeitschrift, XVI (1907), pp. 93-101; Due epigrammi giambici, pubblicati da G. N. Sola, ibid., XX (1911), p. 375 segg. Passi relativi alle Crociate, in E. Miller, Recueil des historiens des croisades: Historiens grecs, I, Parigi 1875, pp.1-204; Commentario, II, ivi 1881, pp. 3-120.
Versioni: francese di L. Cousin, Parigi 1655; tedesca di F. Schiller, Jena 1790; italiana di G. Rossi, in Collana di storici greci volgarizzati, Milano 1846-49; inglese di E. A. S. Dawes, Londra 1928.
Bibl.: K. Krumbacher, Gesch. der byz. Literatur, 2ª ed., Monaco 1897, pp. 276-78; F. Chalandon, Les Comnènes, I, Parigi 1900, pp. vii-xxii; C. Diehl, Figures byzantines, 2ª s., Parigi 1906, pp. 26-52; L. Du Sommerard, Deux princesses d'Orient au XIIe siècle: Anna Comnène, témoin des Croisades, Agnès de France, Parigi 1907; K. Dieterich, Byz. Charakterköpfe, Lipsia 1909, pp. 125-38; G. Buckler, Anna Comnena, Oxford 1929.