ANSPERTO
. Arcivescovo di Milano dall'868 all'881. Era di ricca e nobile famiglia che possedeva nel Milanese numerose terre fra Vimercate e Monza. Da una di esse, Biassono, la famiglia prendeva il cognome de Blassono prima di mutarlo in quello di Confalonieri, per il privilegio ottenuto dallo stesso Ansperto, divenuto arcivescovo di Milano (868), di portare il gonfalone della città nei solenni ingressi in Milano dei nuovi pastori. A. si trovò in lotta, dall'878 all'880, con papa Giovanni VIII, a proposito della elezione all'Impero e al regno d'Italia dopo la morte di Carlo il Calvo (877), poiché egli parteggiava per la casa carolingia di Germania (Carlomanno), e il papa invece per quella di Francia (Bosone di Provenza). Fu perciò scomunicato e dichiarato deposto dalla sede di Milano; ma poi papa e arcivescovo finirono col riconciliarsi. Quest'ultimo rimise in sesto assai probabilmente proprio negli anni della lotta, le mura di Milano e costruì davanti alle porte della Basilica di S. Ambrogio quell'atrio che ancora esiste e le dà quasi l'aspetto di un fortilizio. Ad A. risale, nella sua prima fondazione, anche la chiesa milanese di S. Satiro: egli ne fece una specie di ospedale, a cui legò la maggior parte delle sue sostanze in vantaggio dei poveri e bisognosi. Ad A. è anche dovuta la tumulazione in S. Ambrogio dell'imperatore e re Lodovico II, morto a Brescia nell'875. Fu il primo degli arcivescovi di Milano che ebbe giurisdizione politica sulla città. L'epigrafe sepolcrale sua, in S. Ambrogio, loda di A. la fede, la giustizia, la generosità con i poveri, l'attività di costruttore e restauratore di chiese e monumenti insigni.
Bibl.: G. A. Sassi, Archiepiscop. Mediolan series, Milano 1755; G. Giulini, Memorie, ecc., Milano 1760-1775 (e Milano 1854-57), I; F. Savio, Gli antichi vescovi di Milano, Firenze 1913; E. Galli, Corso di storia milanese, II, Busto Arsizio 1925; P. Rotondi, Ansperto da Biassono, in Archivio Storico Lombardo, IV (1895), p. 143; C. Romussi, Milano nei suoi monumenti, 3ª ed., Milano 1912-1913.