• Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X

Blair, Anthony Charles Lynton

di Ciro Lo Muzio - Enciclopedia Italiana - VII Appendice (2006)
  • Condividi

Blair, Anthony Charles Lynton

Ciro Lo Muzio

Blair, Anthony Charles Lynton (detto Tony)

Uomo politico britannico, nato a Edimburgo il 6 maggio 1953. Laureatosi in legge al St. John's College di Oxford nel 1975, nello stesso anno si iscrisse al Labour Party. Eletto alla Camera dei comuni nel 1983, B. dedicò particolare impegno al rinnovamento della linea politica laburista in senso liberale e antistatalista. La sua ascesa nel partito culminò nel 1994, quando fu eletto segretario; da allora il suo prestigio politico si accrebbe costantemente fino alla vittoria laburista nelle elezioni del maggio 1997, in seguito alla quale fu nominato primo ministro. B. si presentò con un programma sostanzialmente di centro, in sintonia con un elettorato moderato, sostenendo la necessità di un più deciso decentramento amministrativo, di una politica economica neoliberista e dell'integrazione nell'Unione Europea, senza tuttavia aderire alla moneta unica. Malgrado i risultati conseguiti sul piano economico nei primi anni di governo, la linea perseguita da B. in materia di welfare (v.) veniva criticata da una parte del suo stesso partito; i progressi nel decentramento politico e amministrativo della Scozia e del Galles riscuotevano invece consensi nell'opinione pubblica. Il premier britannico diede il suo pieno sostegno all'intervento militare della NATO contro la Iugoslavia (marzo-giugno 1999), mentre la sua politica europeista usciva sconfitta alle elezioni europee (giugno 1999), nelle quali i laburisti ottennero il 28% dei voti contro il 36% dei conservatori (tories).

Nello stesso periodo si interrompevano i negoziati di pace con il Sinn Féin (partito indipendentista nord-irlandese considerato il braccio politico dell'IRA), deludendo le speranze alimentate dagli 'accordi del venerdì santo' (apr. 1998). Seppure segnate da un'alta percentuale di astensioni, le elezioni generali del 2001 decretavano ancora una volta il primato del Partito laburista. B., che durante la campagna elettorale aveva posto tra gli obiettivi primari il miglioramento del servizio pubblico - in particolare quello sanitario - fu il primo premier laburista a rinnovare il proprio mandato. Dopo gli attentati terroristici dell'11 settembre 2001 a New York e a Washington, B. si allineò sulle posizioni di G.W. Bush, con il quale diede vita alla coalizione angloamericana che nell'ottobre attaccò l'Afghānistān. Altrettanto deciso fu il supporto di B. al presidente degli Stati Uniti in merito al piano di invasione dell'Irāq per rovesciare Ṣ. Ḥusayn, accusato di possedere armi di distruzione di massa, nonostante le perplessità o la decisa opposizione manifestata da molti Paesi (in modo particolare dalla Francia) nei confronti dell'opzione militare. Con la fine del conflitto, accertata l'infondatezza delle accuse che avevano motivato l'aggressione, il premier britannico veniva fatto oggetto di dure critiche, anche all'interno del suo partito. Nel luglio 2003, A. Gilligan, esperto militare della BBC, affermava che il dossier governativo riguardante i presunti arsenali iracheni aveva subito manipolazioni aventi lo scopo di esagerarne la pericolosità e, quindi, di legittimare la decisione del governo di attaccare militarmente il Paese mediorientale al fianco degli Stati Uniti. Il 19 luglio D. Kelly, scienziato del Ministero della Difesa e fonte delle informazioni divulgate dall'emittente inglese, veniva ritrovato morto (forse suicida) nei pressi di Oxford. Respinte le accuse, B. disponeva un'inchiesta sul 'caso Kelly'. Una volta concluse, nel gennaio 2004, le indagini accertarono la buona fede di B., ma la vicenda aveva ormai alimentato un clima di sospetto nei confronti dell'uso dell'intelligence nel periodo antecedente l'aggressione all'Irāq.

Nell'ambito della politica interna, negli anni del suo secondo mandato il premier britannico portò avanti il programma di privatizzazioni della sanità e dei trasporti, in armonia con gli indirizzi dell'Unione Europea ma guadagnandosi l'aperto dissenso da parte dei sindacati. Ottenevano buoni risultati le sue misure tese a incrementare l'occupazione: nel febbraio 2005 si registrava un calo della disoccupazione dal 5% (giugno 2001) al 4,8%. Nell'agosto 2004 B. fu oggetto di una richiesta di impeachment avanzata da un esponente del partito gallese Plaid Cymru, A. Price, poi sottoscritta da 24 deputati della Camera dei comuni, per aver ingannato il Parlamento sulle vere ragioni dell'intervento in ̔Irāq. Alle elezioni politiche del maggio 2005, il Partito laburista usciva ancora una volta vittorioso e B. inaugurava il suo terzo mandato di primo ministro, ma in un clima segnato da un sensibile calo di consensi (ai laburisti andò il 37% dei voti contro il 33% dei conservatori e il 22% dei liberal-democratici).

Negli stessi giorni la stampa rivelava che il governo era a conoscenza da un anno di maltrattamenti e torture perpetrati da militari inglesi ai danni di prigionieri iracheni. In luglio iniziava la presidenza britannica al Parlamento europeo, all'indomani del fallimento dell'accordo sul bilancio dell'Unione Europea (giugno), di cui la Gran Bretagna e i Paesi Bassi furono considerate principali responsabili, non avendo accettato di rinunciare ai rimborsi che dal 1984 ottengono dall'Unione Europea. Dopo gli attentati terroristici a Londra (luglio 2005), il premier annunciava una legge antiterrorismo che avrebbe prolungato da 14 a 90 giorni la detenzione preventiva per i sospetti terroristi o fiancheggiatori del terrorismo islamico. Presentata alla Camera dei comuni, la legge fu bocciata il 9 novembre dello stesso anno; questa sconfitta evidenziava una perdita di credibilità del premier britannico, compromessa soprattutto dalla vicenda irachena, anche all'interno del Partito laburista.

bibliografia

J. Rentoul, Tony Blair: prime minister, London 2001.

J. Naughtie, The accidental american: Tony Blair and the presidency, New York 2004.

Ph. Stephens, Tony Blair: the making of a world leader, New York 2004.

A. Romano, The boy. Tony Blair e i destini della sinistra, Milano 2005.

Vedi anche
Galles (ingl. Wales) Regione storica e amministrativa della Gran Bretagna (20.732 km2 con 2.980.000 ab. nel 2007). Capitale Cardiff. Forma un vasto aggetto peninsulare, bagnato dal Mare d’Irlanda a N, dal Canale di Bristol a S, dal Canale di San Giorgio a O. Ad E il confine con l’Inghilterra, che risale alla ... socialismo Nel senso storicamente più vasto, ogni dottrina, teoria o ideologia che postuli una riorganizzazione della società su basi collettivistiche e secondo principi di uguaglianza sostanziale, contrapponendosi alle concezioni individualistiche della vita umana. In senso più stretto, e in epoca moderna, sistema ... IRA Sigla di Irish Republican Army. Organizzazione militare clandestina sorta, con il nome di Irish Volunteers, nel primo decennio del Novecento per liberare l’Irlanda dal dominio inglese. Dopo la divisione dell’Irlanda (1921), l’IRA costituì il braccio armato dell’opposizione cattolica repubblicana dell’Ulster ... Anthony Giddens Sociologo inglese (n. Londra 1938), prof. di so ciologia alla Cambridge University (1985-97), dal 1997 è direttore della London school of economics. Studioso di grande prolificità, G. si è dedicato sia alla ricerca empirica sia a quella teorica, con particolare attenzione alle questioni metodologiche ...
Categorie
  • BIOGRAFIE in Scienze politiche
Tag
  • INVASIONE DELL'IRĀQ
  • PARLAMENTO EUROPEO
  • OPINIONE PUBBLICA
  • CAMERA DEI COMUNI
  • PARTITO LABURISTA
Altri risultati per Blair, Anthony Charles Lynton
  • Blair, Anthony Charles Lynton (detto Tony)
    Lessico del XXI Secolo (2012)
    Blair, Anthony Charles Lynton (detto Tony). – Uomo politico britannico (n. Edimburgo 1953). Leader del Partito laburista ha impresso al suo partito un rinnovamento della linea politica in senso liberale e antistatalista ed è stato per dieci anni (dal 1997 al 2007) alla guida del governo. Soprattutto ...
  • Blair, Anthony Charles Lynton
    Dizionario di Storia (2010)
    (detto Tony) Blair, Anthony Charles Lynton (detto Tony) Politico britannico (n. Edimburgo 1953). Iscritto al Labour party dal 1975, B. si è impegnato per rinnovarne la linea politica in senso liberale e antistatalista. Segretario dal 1994, ha guidato il partito alla vittoria nelle elezioni del 1997, ...
  • Blair, Anthony Charles Lynton, detto Tony
    Enciclopedia on line
    Uomo politico britannico (n. Edimburgo 1953). Eletto segretario del Labour party (1994), guidò il partito alla vittoria nelle elezioni del 1997, sostenendo una politica che coniugava i principi liberali del mercato e della responsabilità individuale con le esigenze di tutela sociale tipiche della tradizione ...
  • BLAIR, Anthony Charles Lynton, detto Tony
    Enciclopedia Italiana - VI Appendice (2000)
    Uomo politico britannico, nato a Edimburgo il 6 maggio 1953. Si laureò in legge al St. John's College di Oxford e dal 1976 esercitò la professione di avvocato. Iscritto al partito laburista (1975), nel 1983 fu eletto alla Camera dei Comuni. Ministro ombra del Tesoro (1984-87), del Commercio e dell'Industria ...
Vocabolario
bla bla
bla bla (o bla-bla, o blablà; più raram. bla bla bla). – Espressione onomatopeica, di uso internazionale, per indicare un discorso o un chiacchiericcio vano, futile, senza costrutto; anche sostantivato al masch.: che voleva dire con il...
  • Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X
  • Ricerca
    • Enciclopedia
    • Vocabolario
    • Sinonimi
    • Biografico
    • Indice Alfabetico

Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani S.p.A. © Tutti i diritti riservati

Partita Iva 00892411000

  • facebook
  • twitter
  • youtube
  • instagram
  • Contatti
  • Redazione
  • Termini e Condizioni generali
  • Condizioni di utilizzo dei Servizi
  • Informazioni sui Cookie
  • Trattamento dei dati personali