anticamente
. Propriamente " nei tempi antichi ". L'avverbio ricorre cinque volte nelle opere dantesche, quattro al grado positivo e una al superlativo. Nella Commedia è presente soltanto in una proposizione relativa che allude ai poeti antichi (latini, principalmente) dai quali fu cantata l'età dell'oro: Quelli ch'anticamente poetaro / l'età de l'oro (Pg XXVIII 139). All'epoca in cui vissero i poeti latini si riferisce ancora in Vn XXV 3 anticamente non erano dicitori d'amore in lingua volgare, anzi erano dicitori d'amore certi poete in lingua latina.
Indica invece un tempo più remoto (VI sec. a.C.) in Cv III XI 3 Dico adunque che anticamente in Italia... vivea uno filosofo nobilissimo, che si chiamò Pittagora.
Infine, in Cv II X 8 designa un tempo più vicino, e precisamente la civiltà feudale: ne le corti anticamente le vertudi e li belli costumi s'usavano.
La forma superlativa di Cv IV VI 8 ha il senso specifico di " fin dai tempi più antichi ": questo nostro fine [il fine della ragione umana]... antichissimamente fu per li savi cercato.