TESTAMENTO, ANTICO e NUOVO
. La Bibbia secondo il canone (v.) dei cristiani, è divisa in due grandi parti, chiamate rispettivamente Antico (o Vecchio) Testamento, e Nuovo Testamento (cfr. Dante, Paradiso, V, 76-77: "Avete il vecchio e il nuovo Testamento, - e il pastor della Chiesa che vi guida"). L'Antico Testamento, d'origine ebraica, è riconosciuto come canonico sia dal giudaismo, sia dal cristianesimo; il Nuovo Testamento, d'origine cristiana, è riconosciuto solo dal cristianesimo. Per le particolarità v. bibbia, VI, p. 882 segg.
Il termine "testamento" corrisponde all'ebraico bårêth, reso dai Settanta con διαϑήκη, dalla Volgata latina con testamentum o foedus: il suo concetto è quasi sempre quello di un "patto" o "alleanza" bilaterale che lega due contraenti, e solo secondariamente è quello di "contratto unilaterale" o "disposizione testamentaria" dipendente da un solo (Ebrei, IX, 16-17). Dall'uso di "patto" o "alleanza" dipende l'impiego storico del termine applicato alle due parti della Bibbia: l'antico "patto" o "alleanza", cioè l'Antico Testamento contiene gli scritti che ricordano e illustrano l'alleanza con cui Jahvé, Dio degli Ebrei, avvinse a sé in modo particolare la prediletta nazione d'Israele, di cui fu anche testimonio l'Arca dell'alleanza (v.); il nuovo "patto" o "alleanza", cioè il Nuovo Testamento, contiene l'alleanza nuova, in sostituzione della precedente, per cui Gesù Cristo ha avvinto a sé, in virtù della sua morte espiatrice, non più una particolare nazione, ma l'umanità intera. Naturalmente, questa "nuova alleanza" non è riconosciuta dal giudaismo dei tempi cristiani, il quale perciò respinge il Nuovo Testamento.
Bibl.: Per gli scritti dell'Antico e del Nuovo Testamento, v. bibbia. Per il concetto di "testamento-alleanza", v. J. Behm, Der Begriff Διαϑήκη im Neuen Test., Lipsia 1912; E. Lohmeyer, Diatheke. Ein Beitrag zur Erklärung des neutest. Begriffs, Lipsia 1913; L.-G. Da Fonseca, Διαϑήκη, Foedus an Testamentum?, in Biblica, 1927, p. 31 segg.; ibid., 1928.