ANTIOCO XIII di Siria, detto Asiatico
Figlio di Antioco X e di Cleopatra Selene, fu detto Asiatico perché allevato in Cilicia. Visse nel periodo dello sfacelo della dinastia seleucide e dell'intervento romano in Siria. Quando Tigrane occupò la Siria, egli si rifugiò a Roma, e solo dopo la sconfitta di Tigrane a Tigranocerta (69 a. C.) si recò ad Antiochia per prendere possesso del regno nel quale fu confermato da Lucullo. Ad Antiochia però scoppiò contro di lui una sommossa che venne repressa; ma i capi di essa sollecitarono contro Antioco dalla Cilicia Filippo II. I due capi arabi Aziz e Sampsigeramo, cui si rivolsero i due contendenti, si accordarono per tradirli. Frattanto giunse in Siria Pompeo a cui Antioco si rivolse per essere rimesso sul trono; ma Pompeo gli dichiarò che la Siria apparteneva ai Romani vincitori di Tigrane. Antioco forse fu messo a morte da Sampsigeramo (63 a. C.). La dinastia seleucidica era finita, e la Siria fu ordinata da Pompeo a provincia romana.
Fonti: Strab., XVI, p. 753; Appian., Syr., 49, 70; Mithr., 106, dove è confuso con Antioco X, come in Iustin., XL, 2, 3 e in Euseb., Chron., I, p. 261 Schöne; Cic., Verr., IV, 27 segg.; Diod., XL, 1 a, b.
Bibl.: A. Kuhn, Beiträge zur Gesch. der Seleukiden, Altkirch 1891, p. 44 segg.; E. R. Bevan, The House of Seleucus, Londra 1902, II, p. 266 seg.; A. Bouché-Leclercq, Hist. des Séleucides, Parigi 1913-14, pp. 419, 443 segg., 441 segg.; B. Niese, Geschichte der griechischen und makedonischen Staaten, Gotha 1903, III, p. 310. Monete incerte, cfr. E. Babelon, Les rois de Syrie, Parigi 1890, p. clxxiv segg.