Pittore (Parigi 1771 - Bas-Meudon, Seine-et-Oise, 1835). Allievo di J.-L. David, dal 1793 soggiornò in Italia, soprattutto a Genova, dove studiò, tra l'altro, le opere di P. P. Rubens e A. Van Dyck. Ufficiale napoleonico durante la campagna in Italia, fu nominato a Milano commissario per la requisizione delle opere d'arte: di questo periodo è il Ritratto di Bonaparte al ponte d'Arcole (1796, Versailles). Tornato a Parigi nel 1801 si dedicò ad una serie di grandi quadri storici: La visita agli appestati di Jaffa (1804, Louvre), che segna il distacco dalla compostezza neoclassica per la nuova intensità cromatica dai forti contrasti e un comporre più libero e drammatico; La battaglia di Abukir (1806, Versailles); La battaglia di Eylan (1808, Louvre); ecc. Dopo la caduta di Napoleone, pur seguitando a dipingere gli avvenimenti storici contemporanei, ritornò ai temi e alle forme classicheggianti (Edipo e Antigone, 1820, Louvre; decorazione della cupola del Panthéon, 1824; soffitti del museo di Carlo X al Louvre, 1827-31) dando tuttavia il meglio di sé in una serie di ritratti (Fournier, 1812, Louvre). Conscio del suo declino di fronte alle nuove istanze pittoriche, afflitto per le critiche mosse alle sue opere esposte al Salon nel 1835, si annegò nella Senna.