Palazzo residenziale dei re di Francia, a Parigi, e oggi sede di uno dei più importanti musei del mondo. Nato come castello, per il completamento della cinta muraria fatta costruire da Filippo Augusto (1165-1233) a difesa della riva destra della Senna, fu trasformato in residenza reale da Carlo V (1338-1380). Francesco I affidò a P. Lescot (1510-1578) la ricostruzione dell'intero palazzo, ampliato poi via via dai successivi regnanti. Napoleone I restaurò l'intero complesso, Napoleone III costruì la galleria nord, di congiungimento con le Tuileries. Nell'ambito del progetto di espansione del museo denominato Grand L. (iniziato nel 1983), J. M. Pei ha inserito nella Cour Napoléon una piramide vitrea.
La storia del museo del L. si apre nel periodo rivoluzionario (1793) con la prima collocazione delle collezioni di antichità, poi arricchite alcuni anni dopo dalle spoliazioni napoleoniche avvenute in Italia (1798). Nel corso dell'Ottocento, mentre si ampliavano continuamente le varie sezioni, prese corpo la straordinaria collezione di antichità egizie di cui J.F. Champollion divenne direttore (1826). Dopo l'inaugurazione della collezione assira (1847), evento cruciale fu la nascita del Museo di Napoleone III (1863) che presentava l'appena acquisita collezione Campana di Roma, dove erano riunite antichità greche ed etrusche, nonché dipinti dei maggiori 'primitivi' italiani (oggi al Petit Palais di Avignone). Se la collezione di antichità presenta alcuni capolavori assoluti come la Venere di Milo e la Nike di Samotracia, l'immensa pinacoteca conserva opere dei più grandi maestri europei (Gioconda di Leonardo, Ritratto di B. Castiglione di Raffaello).