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Lavoisier, Antoine-Laurent

di Ferdinando Abbri - Enciclopedia dei ragazzi (2006)
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Lavoisier, Antoine-Laurent

Ferdinando Abbri

Il fondatore della chimica moderna

Nel 1789 il chimico, naturalista e finanziere francese Antoine-Laurent Lavoisier pubblicò il Trattato elementare di chimica nel quale esponeva una nuova teoria chimica, basata su un’ampia sperimentazione condotta con strumenti innovativi e caratterizzata da un moderno linguaggio specifico. Questa teoria costituì il riferimento principale per gli sviluppi della chimica nell’Ottocento e di tutta la chimica moderna

Un giurista interessato alle scienze

Nato a Parigi nel 1743, Antoine-Laurent Lavoisier fu indirizzato verso gli studi umanistici e giuridici dal padre, il quale, tuttavia, assecondò anche gli interessi del figlio per le scienze fisiche, naturali e sperimentali. Nel 1761 cominciò a seguire corsi privati di chimica, tra il 1763 e il 1764 effettuò un viaggio naturalistico in Francia con il geologo Étienne Guettard eseguendo i primi esperimenti scientifici. Nel 1763 conseguì la laurea in legge presso l’Università della Sorbona. La carriera professionale di Lavoisier si svolse in ambito finanziario ed economico ma, in qualità di filosofo naturale, ebbe come principale campo d’interesse intellettuale le scienze, e la chimica in particolare. Nel 1768 entrò alla prestigiosa Accademia reale delle scienze di Parigi e sino alla morte svolse un ruolo centrale nella comunità scientifica francese del tempo. La fama di Lavoisier è affidata alla chimica, anche se egli non fu un chimico ‘professionista’ nel senso attuale del termine.

Le arie: una nuova concezione dei processi chimici

Nel corso del Settecento i naturalisti britannici avevano scoperto l’esistenza di arie o gas e avevano cercato di conciliare queste scoperte sperimentali con la concezione del flogisto (principio infiammabile, dal greco phlogistòs «arso»), che era ritenuto il responsabile dei processi di combustione. Si pensava infatti che un corpo bruciasse perché perdeva un principio invisibile denominato appunto flogisto. Nel 1772 Lavoisier scoprì che zolfo e fosforo, bruciando, assorbivano aria, cioè che durante la combustione questi elementi si combinavano con un gas, mentre un metallo combusto (una calce) tornava ;allo stato di semplice metallo liberando aria. Lavoisier capì che la scoperta dei gas imponeva una considerazione del tutto nuova dei principali processi chimici e che era necessario dare grande importanza ai dati quantitativi (il peso delle sostanze in una reazione) nella sperimentazione chimica. Su queste basi Lavoisier ridisegnò l’intera teoria chimica, ignorando il flogisto e privilegiando invece il ruolo svolto dalle arie o gas. Fenomeni come la combustione dei corpi e dei metalli, la riduzione delle calci a metalli, la respirazione animale vennero spiegati in base al ruolo chimico (combinazioni e liberazioni) di un gas che venne da lui denominato ossigeno.

L’ossigeno, l’acqua e la fine del flogisto

Nel 1777 Lavoisier affermò che l’ossigeno spiegava non solo la combustione e la respirazione, ma anche la composizione degli acidi che, secondo lui, erano tutti composti da ossigeno e sostanze non metalliche, anche se ciò in seguito non risultò del tutto vero. Nel 1782 effettuò, con la collaborazione del fisico Pierre-Simon de Laplace, esperimenti quantitativi sul calore e sui calori specifici dei corpi; tra il 1784 e il 1785 dimostrò sperimentalmente che l’acqua non era un elemento ma un composto di idrogeno e ossigeno. Nel 1785 l’analisi e la sintesi dell’acqua consentirono a Lavoisier di criticare pubblicamente le teorie del flogisto e di affermare che si trattava solo di un’invenzione fantasiosa. Una nuova e rivoluzionaria chimica era stata delineata.

La rivoluzione chimica

Nel 1787 Lavoisier, con la collaborazione di altri chimici che sostenevano la sua teoria, pubblicò un volume dal titolo Metodo di nomenclatura chimica nel quale era proposto un nuovo modo di ordinare e disporre le sostanze chimiche a partire dagli elementi, in uso ancora oggi.

Nel marzo 1789 uscì il Trattato elementare di chimica nel quale era formulata quella legge della conservazione della massa delle sostanze nelle reazioni chimiche che è associata al nome di Lavoisier.

Dopo il 1789 Lavoisier cominciò una serie di esperimenti di chimica organica, ma nel novembre del 1793, nel pieno della Rivoluzione francese, venne arrestato per il suo lavoro di esattore delle tasse: il 7 maggio 1794 fu condannato e il giorno dopo ghigliottinato. Pur tra innumerevoli discussioni e controversie, la sua chimica riuscì a diffondersi e ad affermarsi in tutta Europa.

Vedi anche
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Indice
  • 1 Un giurista interessato alle scienze
  • 2 Le arie: una nuova concezione dei processi chimici
  • 3 L’ossigeno, l’acqua e la fine del flogisto
  • 4 La rivoluzione chimica
Categorie
  • BIOGRAFIE in Fisica
  • BIOGRAFIE in Chimica
  • CHIMICA FISICA in Chimica
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  • ACCADEMIA REALE DELLE SCIENZE
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  • CHIMICA ORGANICA
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    Enciclopedia on line
    Scienziato (Parigi 1743 - ivi 1794). Figlio di un noto avvocato parigino, fu indirizzato dal padre verso gli studî giuridici. Non trascurò tuttavia le scienze e seguì corsi di matematica e di fisica, di botanica (con B. de Jussieu) e di chimica (con Guillaume-François Rouelle). Nel 1767 accompagnò il ...
  • Lavoisier Antoine-Laurent
    Dizionario delle Scienze Fisiche (1996)
    Lavoisier 〈lavuasié〉 Antoine-Laurent [STF] (Parigi 1743 - ivi 1794) Membro, per la chimica, dell'Académie des sciences di Parigi (1768), con vari incarichi amministrativi, che gli valsero poi la condanna a morte durante la Rivoluzione. ◆ [STF] [CHF] Algebra delle reazioni chimiche di L.: la moderna ...
  • LAVOISIER, Antoine-Laurent
    Enciclopedia Italiana (1933)
    Alfredo Quartaroli Scienziato francese, a buon diritto considerato come fondatore della chimica moderna, nato a Parigi il 26 agosto 1743, morto ivi l'8 maggio 1794. Fu educato al collegio Mazzarino. Seguì poi i corsi di matematica e astronomia di N. L. de Lacaille, quelli di chimica di G. F. Ronelle ...
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