Signore di Bologna (Bologna 1390 circa - ivi 1435), figlio di Giovanni I. Nel gennaio 1416 organizzò una sommossa popolare che cacciò dalla città i funzionarî pontifici e ricostituì gli antichi ordinamenti comunali. Eletto subito dopo e di nuovo nel 1418 tra i riformatori, acquistò in breve tempo nella città larga influenza, che gli permise, nel gennaio 1420, d'impadronirsi con un colpo di mano del governo. Ma l'interdetto lanciato da Martino V e l'avvicinarsi delle truppe pontificie al comando di Braccio da Montone lo consigliarono a rifugiarsi a Firenze. Riconciliatosi col papa, fu per qualche tempo al suo servizio. Tornò a Bologna nel 1435, ma il legato pontificio, allarmato dalle accoglienze che i concittadini gli tributarono, lo fece trucidare.