Uomo politico cecoslovacco (Letňany, Praga, 1904 - Praga 1975). Comunista dal 1921, nel 1941 fu arrestato dai Tedeschi e deportato nel campo di concentramento di Mauthausen. Fra gli esponenti comunisti emersi dopo la seconda guerra mondiale, nel settembre 1951, con l'epurazione di R. Slanský, divenne capo dell'organizzazione del partito, e quindi primo segretario del Comitato centrale del partito comunista (14 sett. 1953). Alla morte di A. Zapotocký (13 nov. 1957) unì a questa carica quella di presidente della Repubblica, incarico che gli fu riconfermato nel 1964. La sua direzione del partito e del paese finì per identificarsi con l'epoca staliniana; nel gennaio 1968 cedette la carica di primo segretario del partito ad A. Dubček e nel marzo dello stesso anno rinunciò alle funzioni di presidente della Repubblica. Nel maggio 1968 lasciò anche il Comitato centrale.