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Canova, Antonio

di Valerio Mariani - Enciclopedia Dantesca (1970)
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Canova, Antonio

Valerio Mariani

Il celebre scultore (Possagno 1757 - Venezia 1821), protagonista del gusto neoclassico, sviluppò la sua arte da un sottile naturalismo settecentesco, che si riallaccia alla tradizione cinquecentesca veneta, giungendo al rigore stilistico del suo più fortunato periodo romano, in cui seppe spesso trovare un equilibrio tra cultura e sensibilità plastica nell'idealismo della forma animata dal grande amore di ‛ statuario ', per il marmo.

La tematica dell'arte canoviana comprende grandiosi monumenti funebri, gruppi scultorei ispirati al mondo classico, immagini idilliche come favole tradotte nel marmo: tuttavia l'interesse per il mondo dantesco non raggiunse i suoi sogni olimpici e solennemente commemorativi. Il C. ebbe occasione di accostarsi al mondo di D. soltanto attraverso un ritratto ideale di Beatrice e, in più, nei tardi anni, quando anche la forte vena di evocatore di caratteri individuali era andata piegando verso un freddo manierismo.

Nel 1819 per il conte Leopoldo Cicognara scolpì un busto di Beatrice, immagine idealizzata attraverso una tipologia classicheggiante, piuttosto simbolo di bellezza intoccabile che testimonianza di penetrante rievocazione. Il busto ebbe tuttavia notevole fortuna, se fu riprodotto nel 1822 per il cavalier Stefano Szechevy e, nello stesso anno, nell'aspetto di erma, per il signor Berring di Londra.

L'opera, tra le meno significative del C., acquistò tuttavia un certo significato per la tendenza dell'artista a filtrare nel modulo classico un volto di donna famosa, ma altrettanto ignota nella tradizione ritrattistica: egli, in un certo senso, libero da prototipi precedenti che potessero offrirgli lo spunto di un'immagine vera, concepì la figura secondo il suo gusto, nell'intenzione d'identificare l'ideale dantesco della ‛ donna angelicata ' con quello caro alla tendenziale ammirazione per il mondo della classicità.

Bibl. - H. Delatouche, Oeuvres de C., Parigi 1825; A.E. Meyer, C., Bielefeld 1898; A. Pozzi, A.C., Ferrara 1922.

Vedi anche
neoclassicismo Complesso movimento culturale europeo manifestatosi fra la seconda metà del 18° sec. e il primo trentennio del 19° sec., che, oltre a interessare tutti gli aspetti dell’arte, coinvolse il profondo rinnovamento della cultura e della società. Gli studi dell’ultimo trentennio del 20° sec. ne hanno evidenziato ... Leopoldo Cicognara Scrittore d'arte (Ferrara 1767 - Venezia 1834). Fu in contatto con le più significative personalità della cultura, dal Foscolo al Canova, e durante la Repubblica Cisalpina e il Regno Italico rivestì alte cariche. Dal 1808 si dedicò esclusivamente allo studio divenendo direttore dell'Accademia (dal 1808) ... Bertel Thorvaldsen Thorvaldsen ‹tòrvalsn›, Bertel. - Scultore danese (Copenaghen 1770 - ivi 1844). Considerato tra i massimi esponenti del neoclassicismo, visse in Italia e soprattutto a Roma dove si dedicò allo studio dell'antico ricevendo onori, commissioni e incarichi. Dotato di eccezionale abilità tecnica, elaborò ... Francesco Hàyez Hàyez ‹àiez›, Francesco. - Pittore (Venezia 1791 - Milano 1882). Allievo di D. Maggiotto dal 1804 al 1808, frequentò l'Accademia di Venezia, per poi completare i suoi studî a Roma (1809-16) dove, protetto e consigliato da A. Canova, tese a fondere i canoni classici con il colorismo di tradizione veneta ...
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Vocabolario
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sant’Antònio
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