CRICO (Cricco), Antonio
Nacque a Pedavena di Feltre (prov. di Belluno) il 19 febbr. 1835 da Giovanni Battista e da Anna De Boni, di antica famiglia del patriziato locale. L'interesse per il disegno e la pittura si manifestò in lui abbastanza presto dato che, contemporaneamente agli studi regolari, dal 1851 al 1853 frequentò la scuola del pittore Girolamo Cipelli a Feltre.
Dal 1854 al 1858 fu all'Accademia di belle arti di Venezia sotto la prestigiosa guida di Michelangelo Grigoletti, maestro che più di ogni altro influenzò la maturazione artistica del C., specialmente per quanto concerne la ritrattistica.
Successivamente, a Firenze, fu discepolo del Dupré, del Costoli e del Fambri. Volontario nell'esercito piemontese, prese parte alle campagne del 1859, '60,'61 rientrò quindi a Feltre da dove nel 1866 ripartì per unirsi a Garibaldi. Fu insignito di medaglia al valor militare per la sua eroica resistenza a Ponte Caffaro. In seguito viaggiò molto oltre Oceano si stabilì successivamente in Brasile ove si distinse per la sua abilità di ritrattista, tanto che l'imperatore Don Pedro l'incaricò di effigiarlo.
Ritornato a Pedavena nel 1873 (Gaggia, 1932), alternò la sua attività pittorica con occupazioni di carattere civile (fu giudice conciliatore, facente funzione di sindaco ecc.). Morì celibe a Pedavena il 21 nov. 1899.
Nel settore della pittura a tematica sacra il C. appare suggestionato da una certa ammirazione per i grandi pittori veneti del Quattrocento e del Cinquecento (da Cima a Giovanni Bellini), tanto che nella sua produzione si rileva una tendenza verso un singolare "purismo", certamente ritardatario ma non spregevole. Il disegno preciso e accurato è sostenuto da una tavolozza timbricamente robusta e da una pennellata sicura. Ne sono testimonianza, ad es., alcune opere eseguite per chiese del Feltrino: una copia di un trittico del Cima (oggi nel Museo civico di Feltre) la pala con la Vergine tra i ss. Rocco e Caterina, già nella chiesa di Farra (Feltre, Museo civico) la tela con la Madonna del Rosario nella chiesa parrocchiale di Pedavena la pala con S. Francesco in gloria e santi nell'arcipretale di Santa Giustina Bellunese i dipinti della chiesa di Valle di Seren.
Il meglio della vocazione artistica del C., comunque, si espresse nella ritrattistica ove il pittore, non immemore della lezione grigolettiana, indagò scrupolosamente la realtà anche attraverso l'ausilio di un certo approfondimento psicologico inteso ad individuare le note salienti del carattere gli impasti cromatici diventano teneri, fusi, dosati con sapiente economia. Il ritratto del maestro Girolamo Cipelli(Feltre, Museo civico), ad es., svela una padronanza tecnica congiunta ad una sommessa partecipazione psicologica ed umana che si evidenzia specialmente nell'intensità dello sguardo e nella severa espressione dell'anziano effigiato. Cosi è per il suo Autoritratto (Feltre, Museo civico), eseguito nel periodo della maturità. Diversi altri ritratti di notabili e personaggi feltrini sono custoditi nelle locali collezioni private.
Fonti e Bibl.: A. Vecellio, I pittori feltrini, Feltre 1898, pp. 245-50 M. Gaggia, Notizie geneal. d. famiglie nobili di Feltre, in Arch. stor. di Belluno, Feltre e Cadore, XX (1932), pp. 300 s. Id., Famiglie nobili di Feltre, Feltre 1936, pp. 141 s. A. Pellin, Storia di Feltre, Feltre 1944, p. 216 Id., Santa Giustina di Feltre. Notizie storiche, Feltre 1945, p. 79 V. Doglioni, Mostra di arte bellunese dell'ottocento, Belluno 1949, pp. 78 s. A. M. Comanducci, Diz. ill. dei pittori, disegnatori e incisori it. moderni e contemp., II, Milano 1971, p. 862 (s. v. Cricco, A.) Diz. encicl. Bolaffi d. pittori e d. incisori ital., IV, p. 64 (s. v. Cricco, A.).