FAIS, Antonio
Nacque a Ploaghe, in provincia di Sassari, il 25 apr. 1841, da Antonio Michele e Sebastiana Deligios. Nel 1855, mentre frequentava il collegio degli scolopi di Sassari, perse il padre in seguito ad epidemia di colera. Primogenito ed unico maschio di cinque figli, poté proseguire gli studi per l'intervento di alcuni parenti ecclesiastici. Ottenuta nel 1856 la licenza ginnasiale, frequentò poi il liceo al collegio "Canopoleno" di Sassari. Nel 1858 risultò tra i vincitori del concorso nazionale per il collegio "Carlo Alberto" di Torino, vedendo in questo modo realizzarsi una naturale inclinazione per gli studi matematici. L'anno dopo fu ammesso alla facoltà di scienze fisiche e matematiche dell'università di Torino, ove svolse gli studi universitari, frequentando, dal 1862, la scuola d'applicazione del Valentino. È del 1864 la laurea in ingegneria.
Di ritorno in Sardegna, fu per breve tempo ingegnere ferroviario ad Oristano. Nell'agosto del 1865 fu nominato professore straordinario di calcolo infinitesimale e incaricato di algebra complementare all'università di Cagliari. A partire dal 1868 unì all'insegnamento accademico quello medio superiore all'istituto tecnico di Cagliari. Nel 1876 si trasferì a Bologna come professore straordinario di algebra complementare, per passare, l'anno seguente, alla cattedra di calcolo infinitesimale. A Bologna insegnò anche statica grafica nell'allora nascente scuola d'applicazione.
È del 1880 il ritorno definitivo in Sardegna, con la nomina ad ordinario per la cattedra di calcolo infinitesimale all'università di Cagliari nel primo concorso ivi indetto dall'Unità d'Italia; insegnamento che tenne fino al 1916. Rivestì, inoltre, la carica di rettore di tale università nell'anno accademico 1897-98 e, per oltre venti anni, quella di preside della facoltà di scienze. Dal 1883 riprese anche l'insegnamento secondario, prima alla scuola nautica di Cagliari e poi, dal 1885, al liceo "Dettori", come titolare della cattedra di matematica, che tenne fino al 1906. Fu anche, per brevi periodi, preside di tale liceo e, nel 1888, provveditore agli studi della provincia di Cagliari.
La produzione scientifica del F. ebbe inizio nel 1868 con un Trattato dì trigonometria rettilinea (Torino 1868). Per lo più racchiusa nel periodo compreso tra il suo primo insegnamento a Cagliari e gli anni trascorsi a Bologna, essa risente, sotto vari aspetti, dello stato d'isolamento della cultura matematica sarda dello scorso secolo e del costante impegno didattico a cui egli sempre si sottopose. Incentrata su temi appartenenti all'analisi classica, essa è principalmente costituita da una serie di memorie in geometria differenziale connesse alle ricerche dei matematici francesi J.-L. Bertrand e P-J. Serret sulla curvatura e sulla torsione di curve gobbe (Memoria intorno ad alcune formule e proprietà delle curve gobbe, in Giorn. di matem., XIV [1876], pp. 219-40; Memoria intorno alle curve gobbe aventi le stesse normali principali, in Mem. d. Acc. d. scienze dell'Ist. di Bologna, s. 3, VIII [1878], pp. 609-24) e a quelle di P. O. Bonnet sulle superfici rigate (Sulle principali proprietà delle traiettorie ortogonali delle generatrici delle superfici rigate, ibid., s. 4, I [1880], pp. 67-97). In particolare, il F. pervenne ad una serie di relazioni tra i raggi di curvatura e di torsione di due curve aventi le stesse normali principali, generalizzando un insieme di equazioni in precedenza individuate dal Bertrand. Alcune di queste memorie furono premiate dall'Accademia delle scienze di Bologna, insieme con una sulle equazioni alle derivate parziali del 2° ordine (Memoria intorno all'integrazione delle equazioni alle derivate parziali del 2° ordine, a 4 o più variabili, in Mem. d. Accad. d. scienze dell'Ist. di Bologna, s. 4, III [1881], pp. 427-43), nella quale egli estese al caso di quattro o più variabili un metodo di integrazione introdotto da P. S. Laplace e ripreso da G. A. Plana all'inizio dell'Ottocento.
Il F. fu membro dell'Accademia delle scienze di Bologna. Per la sua attività didattica gli furono conferiti il titolo di commendatore dei Ss. Maurizio e Lazzaro e la croce di grande ufficiale della Corona d'Italia.
Nel 1916, ritiratosi dall'insegnamento, si stabilì a Sassari, ove morì il 3 sett. 1925.
Nel 1923 aveva pubblicato, a Sassari, Pagine autobiografiche.
Fonti e Bibl.: G. Usai, Riflessioni sull'opera: A. Fais, Pagine autobiografiche, in Boll. di mat., s. 2, VII (1928), pp. XXV-XXIX; F. G. Tricomi, Matematici ital. del primo secolo dello Stato unitario, in Mem. d. Acc. d. scienze di Torino, classe di sc. fis., mat. e nat., s. 4, I (1962), p. 50.