MANINI (Manilio), Antonio
Figlio di Cristoforo, nacque a Bertinoro, in Romagna, nel 1431.
Il cognome Manini è ampiamente documentato (Temeroli), ma il M. fu anche conosciuto come Antonio Manilio, nome probabilmente ispirato al celebre scrittore latino Marco Manilio, autore degli Astronomica, poema astrologico che ebbe molta fortuna tra Umanesimo e Rinascimento. Un Antonio Manilio figura come maestro di scuola a Ravenna e a Forlì negli anni 1520-30 ma, considerata la data di morte del M. (1510), è certo che non si tratta della stessa persona.
Nell'iscrizione tombale il M. è ricordato come conoscitore di latino e di greco, come filosofo e giurisperito: non è escluso che possa aver coltivato studi filosofici e giuridici agli esordi della sua carriera, della quale non si hanno notizie certe.
La sottoscrizione di mano del M., risalente al 1479, che si legge nel manoscritto 590 (H.76) conservato presso la Biblioteca comunale Augusta di Perugia, è la prima testimonianza certa a lui relativa: è possibile che il M. si trovasse proprio a Perugia in quel periodo e che lì fosse impegnato a copiare e annotare i testi di quel codice.
Il M. fu cubiculario di Sisto IV, come si evince dai registri di prestito della Biblioteca Vaticana in data 27 febbraio e 10 ag. 1484, e di Giulio II, come si ricava dalla sua iscrizione funebre. La sua presenza a Roma è attestata dai documenti autografi riguardanti il prestito e la restituzione di libri chiesti in lettura dal 2 luglio 1481 al 10 ag. 1484, anni in cui Sisto IV era papa. Da questi documenti si ricavano preziose informazioni circa le letture del M. e i suoi rapporti con alcuni umanisti dell'epoca.
Nelle note del 1481 e del 1482 è registrata la restituzione da parte del M., per conto di Giovanni Argiropulo, a quel tempo residente a Roma, di alcuni libri (un codice della Retorica di Aristotele, uno dei Moralia di Plutarco e uno dell'Exameron di Basilio nel 1481, uno dell'Exameron di Ambrogio e uno della Logica di Aristotele nel 1482); nelle restanti note il nome di M. è registrato per la restituzione di libri presi personalmente in lettura: il 15 dic. 1481 un codice della traduzione latina di Giorgio da Trebisonda (Trapezunzio) dell'Almagesto di Tolomeo, preso in prestito "ad scribendum"; il 30 genn. 1482 un esemplare in lingua originale della stessa opera, preso in prestito "cum translato in latino melius concordare valeam", ovvero per confrontare la traduzione latina di Trapezunzio, di cui il M. un mese prima aveva tratto copia, con l'originale greco, confronto che tenne impegnato il M. per circa due anni e mezzo, come si ricava dalla data di restituzione del codice (12 giugno 1484); la nota del 16 sett. 1483 registra poi la restituzione di un codice di Libanio dato in prestito circa un anno prima da Bartolomeo Manfredi, bibliotecario della Vaticana; al 3 ott. 1483 risale il prestito al M. da parte dello stesso Manfredi di un codice contenente le opere di Sofocle e di Euripide, restituito il 31 maggio 1484; infine, ancora da Manfredi, è annotato il prestito al M. in data 27 febbr. 1484 del De nativitatibus in astrologia dell'astrologo arabo Aomar (Umar Ibn Al-Farruhan).
Nel 1482 il M. fu nominato commendatario e priore dell'eremo di S. Maria di Vincareto, monastero camaldolese nella diocesi di Bertinoro, come si evince da alcuni atti dell'Archivio notarile di Bertinoro (conservati all'Archivio di Stato di Forlì), tra i quali il rogito di Gaspare Russi del 19 marzo 1483 in cui è trascritta integralmente la bolla papale del 4 sett. 1482 con cui Sisto IV conferì al M. il titolo di priore a vita del monastero per la devozione dimostrata al pontefice, con un reddito valutato di 100 fiorini annui. Questi documenti, riprodotti in Temeroli, confermano la presenza del M. a Vincareto dal 1487 al 1500.
Nel marzo 1495 il M. si recò a Cesena in visita al neoeletto governatore della città, Niccolò Fieschi, come si evince dal proemio al Pronosticon dialogale. Eletto papa Giulio II nel 1503, il M. si trasferì probabilmente a Roma, dove fu nominato cubiculario del pontefice.
Morì a Roma nel 1510 e fu sepolto nella chiesa di S. Maria in Aracoeli, dove figurava un'iscrizione sepolcrale composta dal nipote Battista Fabrizio (Temeroli, pp. 95 s.).
L'Oratio pro Britonoriensibus ad Alexandrum VI nasce dall'esperienza di un incarico ufficiale conferito dalla città di Bertinoro al M., in virtù della sua abilità declamatoria e della sua familiarità con la Curia papale, per la richiesta al pontefice della riconferma dei privilegi alla città. Il Pronosticon dialogale, frutto della sua attività di vaticinatore, è un resoconto di previsioni astrologiche, per lo più riguardanti l'anno 1495, ma con durata ultraquinquennale, in forma di dialogo tra l'autore, Niccolò Fieschi e il fratello di questo, Giovanni Ambrogio, anch'egli astrologo, in cui vengono prospettate situazioni catastrofiche in seguito alla congiunzione planetaria del 1484 tra Giove e Saturno nello Scorpione. Il Pronosticon consta di due parti: la prima contiene le previsioni astrologiche del M. dibattute con Giovanni Ambrogio Fieschi, e nella seconda, in cui, grazie al cosiddetto Spirito Ferrarese, dietro le parole del quale si celava probabilmente l'astrologo ferrarese Carlo Sosenna, sono svelati alcuni enigmi contenuti in un libretto profetico posseduto da Giovanni Ambrogio Fieschi, nel cui corpo si è incarnato lo Spirito Ferrarese, e a cui il M. rivolge una serie di questioni sulla venuta dell'Anticristo e la purificazione del genere umano. Il riferimento politico è ai rivolgimenti che in quegli anni, a seguito della discesa di Carlo VIII, si stavano verificando in Italia.
Manoscritti: Évora, Biblioteca pública, incunab. 27-94 (Gab. Est., F, C.1, vol. H), vol. misc., in parte manoscritto e in parte a stampa, cc. 359-362: Oratio pro Britonoriensibus ad Alexandrum VI; Perugia, Biblioteca comunale Augusta, Mss., 590 (H.76), cc. 1-54: Epitome artis astrologiae di Giovanni di Siviglia; cc. 55-91: De nativitatibus di Aomar nella traduzione latina di Giovanni di Siviglia; cc. 92-124: De sphera mundi di Giovanni Sacrobosco: tutti con note marginali della mano del M.; cc. 125-132: il trattato Super iuditium mortis vel vite infirmorum di Guglielmo Anglico (William of England), copiato dal M. l'11 marzo 1479; cc. 133-151: frammenti astrologici forse da Aomar, copiati dalla mano del Manini.
Edizioni: L'Oratio pro Britonoriensibus fu stampata due volte, la prima a Roma per i tipi di Stephan Plannck nell'agosto del 1492 (Indice generale degli incunaboli [= IGI], 6123; Hain, 10700) e la seconda, ivi, da Andreas Fritag o Eucharius Silber (IGI, 6124). Il Pronosticon dialogale fu stampato in volgare a Cesena il 26 marzo 1495 (unico incunabolo cesenate della storia, in riproduzione anastatica con trascrizione e note a cura di L. Baldacchini, Cesena 1995) dai tipografi Paolo Guarini, forlivese, e Giovanni Giacomo Benedetti, bolognese, i quali stamparono a Forlì, a distanza di quattro mesi (26 luglio 1495), il testo latino dell'opera (IGI, 6121), e ancora, ivi, il 12 agosto dello stesso anno, il testo volgare completo (IGI, 6122; Hain, 10699).
Fonti e Bibl.: V. Forcella, Iscrizioni delle chiese e d'altri edifici di Roma dal secolo XI fino ai giorni nostri, I, Roma 1869, p. 160; M. Bertola, I primi due registri di prestito della Biblioteca apostolica Vaticana. Codici Vaticani latini 3964, 3966, Città del Vaticano 1942, pp. 22-30; Annales Caesenates, a cura di E. Angiolini, Roma 2003, p. XXIII; C. Piancastelli, Pronostici ed almanacchi: studio di bibliografia romagnola, Roma 1913, pp. 17-23; A. Pasini, Cronache scolastiche forlivesi, Forlì 1925, pp. 55-57; Id., Due note ai cronisti forlivesi dei secoli XV-XVI, Bologna 1926, p. 10; Id., In tema di cronache scolastiche, in La Madonna del Fuoco, XII (1926), pp. 50 s.; L. Gatti, Storia di Bertinoro, Bertinoro 1971, p. 264; A. Drudi, L'eremo di Vincareto presso Bertinoro, in La Piè, LIV (1985), pp. 226 s.; A. Maranini, Filologia fantastica: Manilio e i suoi Astronomica, Bologna 1994, pp. 255 s.; P. Temeroli, A. Manilio di Bertinoro: umanista e astrologo del XV secolo, in Studi romagnoli, XLVII (1996), pp. 95-130; Il libro in Romagna: produzione, commercio e consumo dalla fine del secolo XV all'età contemporanea. Atti del Convegno di studi, Cesena… 1995, a cura di L. Baldacchini - A. Manfron, Firenze 1998, ad ind.; Inventari dei manoscritti delle biblioteche d'Italia, V, p. 161; P.O. Kristeller, Iter Italicum, IV, p. 455; Rep. font. hist. Medii Aevi, VII, pp. 436 s.