Economista (n. Cosenza circa metà sec. 16º - m. primi sec. 17º). Detenuto nelle carceri della Vicaria di Napoli perché accusato d'aver partecipato alla congiura di T. Campanella, scrisse un Breve trattato delle cause che possono far abbondare li regni d'oro e d'argento, dove non sono miniere, con applicazione al Regno di Napoli (1613), in cui distinse i fattori che determinano l'offerta di moneta di uno stato in quelli proprî del paese (relativi al commercio dei beni particolari, alla posizione geografica) e quelli comuni (relativi all'andamento dello scambio internazionale, alla qualità del lavoro, all'influenza del governo). Individuò nel disavanzo della bilancia dei pagamenti la causa della scarsità di moneta nel Regno di Napoli, in contrasto con l'idea diffusa in quel tempo di imputarlo al tasso di cambio sfavorevole.