VALENTE, Antonio
Scenografo e architetto, nato a Sora il 14 luglio 1894, morto a Roma il 30 giugno 1975. Compiuti gli studi presso la Scuola superiore d'ingegneria e quella di architettura di Roma, dopo la prima guerra mondiale soggiornò a Parigi, Berlino e Londra, dove entrò in contatto con le correnti artistiche d'avanguardia (di particolare significato la sua collaborazione con il regista e autore drammatico J. Copeau). Tornato in Italia (1923), avviò un'intensa attività di scenografo sia nel campo teatrale (drammatico e lirico) che in quello cinematografico.
Modernista, assertore del plasticismo scenico e della nuova luministica, V. realizzò, tra l'altro, le scene per La veglia dei lestofanti - ovvero L'opera da tre soldi- di B. Brecht (Milano 1930), Figli di re di E. Humperdinck (Milano 1931), Madama Butterfly di G. Puccini (Roma 1932), Edipo Re di I. Stravinskij (Firenze 1937), La figlia di Jorio di G. D'Annunzio (Firenze 1938) e per opere di autori teatrali quali U. Betti, G. Forzano, ecc., e cinematografici (lo stesso Forzano, G. Alessandrini, J. Losey, ecc.). A V. si deve inoltre la progettazione e la realizzazione (1929) dei teatri ambulanti detti ''Carri di Tespi''. Come architetto V. operò molto sia all'estero (Romania, Grecia, Kuwait, Brasile, ecc.) sia in Italia: ricordiamo, in particolare, i progetti per gli stabilimenti cinematografici De Paolis a Roma e La Pisorno a Tirrenia, e per la sede del Centro sperimentale di cinematografia di Roma (1936), presso il quale fu anche docente di Scenografia e scenotecnica fino al 1968.
Bibl.: G. Isgrò, Antonio Valente, architetto scenografo e la cultura materiale del teatro in Italia fra le due guerre, Palermo 1988.