APOSTROFE (dal gr. ἀποστροϕή, da ἀποστρέϕω "volgo ad altra parte"; fr. apostrophe; sp. apostrofe; ted. Apostrophe; ingl. apostrophe)
Così chiamano i trattatisti di retorica una delle cosiddette "figure di passione", che consiste nel rivolgere impetuosamente, appassionatamente, il discorso a persona o cosa, presente o lontana, chiamandola in un modo vivacemente espressivo. Efficacissime le apostrofi dantesche (O cacciati dal ciel gente dispetta..., O Simon Mago, o miseri seguaci..., Ahi serva Italia, di dolore ostello..., O donna in cui la mia speranza vige, ecc.). Abusa il Parini di questa figura nel suo poema, specialmente nel Mattino: ma lo fa per dar risalto alla sua ironia.