ARABIA (III, p. 886 e App.1, p. 141)
L'esplorazione dell'Arabia ha fatto progressi con il viaggio di H. St. J. Philby che nel 1936, partendo dalla Mecca e passando per il Naǧrān e lo Yemen nord-orientale, toccando le rovine di Shabwah, arrivò nel Ḥadramūt; seguito da D. van der Meulen che a complemento delviaggio nel Ḥaḍramūt compiuto nel 1931, rivisitò il paese nel 1939, partendo questa volta da Aden e percorrendo tutto il tratto orientale di quel protettorato. Nell'Arabia nord-orientale, lungo le coste del Golfo Persico, i lavori di ricerca e di sfruttamento dei campi petroliferi hanno avviato alla migliore conoscenza di regioni difficilmente accessibili e a notevoli trasformazioni economiche per l'impiego delle risorse idriche. Le ricerche archeologiche nel Ḥaḍramūt hanno avuto nuovo impulso negli anni 1936-40.
Nelle condizioni politiche della penisola non si sono avute sensibili modificazioni. Va rilevata la contrazione dei traffici relativi al movimento dei pellegrini nel Ḥigiāz a seguito della instabilità politica internazionale e poi della seconda Guerra mondiale e della nuova situazione prodottasi in India e nella Malesia, che davano il maggior numero di pellegrini (v. anche aden; arabo sa‛ūdiano, regno: ḥaḍramūt; yemen, in questa App.).
Bibl.: R. H. Kiernan, Unveiled Arabia, trad. francese con titolo L'exploration de l'Arabie, Parigi 1938; D. van Der Meulen, Aden to Hadhramaut, Londra 1947; G. Caton Thompson, The Tombs of Hureidha (Hadhramaut), Oxford 1944; L. Veccia Vaglieri, Il petrolio nel vicino oriente, in Oriente moderno, XXI (1941), pp. 1-24; K. S. Twitchell, Saudi Arabia, Princeton 1947.