Nome (dall’arabo dialettale bedewīn «abitatori della steppa») con cui nel mondo arabo si designano i nomadi delle zone desertiche e semidesertiche, in contrapposizione ai sedentari delle aree coltivate e delle città. Non ha perciò valore etnico preciso: s’incontrano b. in tutta l’Africa settentrionale e nella penisola arabica. I b. sono socialmente organizzati sulla base di clan patrilineari connessi al capostipite della tribù (qabīla). Ai tradizionali allevamento e vita in tenda si sono affiancati in certi casi lavori agricoli e salariati oltre ad abitazioni stabili. Intensi sono i contatti e gli scambi con le popolazioni sedentarie.
Nell’Arabia preislamica, i b. occupavano soprattutto l’altopiano centrale della penisola, e cioè il Neged, e il deserto di Siria. La diaspora araba, con l’islamismo, condusse a una fissazione sul terreno di molti gruppi b., e a una loro fusione con le sedentarie società sottomesse. Nell’Arabia vera e propria, culla del nomadismo beduino, esso si è mantenuto su larga scala sino a tempi recenti.