ARAUCANI
. Stirpe indiana del Chile, che occupava una volta la zona occidentale delle Ande dal deserto di Atacama (24° S.) all'isola di Chiloé. I suoi discendenti (105.000 individui) occupano ora un piccolo tratto di quel territorio, dal 37°40' al 39°28' S.; ma, dopo la conquista spagnola, tribù araucane si erano diffuse nelle provincie occidentali della repubblica argentina prendendo (sec. XVIII) il posto dei Querandi e dei Puelche distrutti. Sono ora ridotti a poche centinaia di individui, sparsi, fra i Bianchi, su un vasto territorio. Gli Araucani si dànno l'appellativo di Moluche, e nomi diversi sono usati per le genti dei varî distretti (Mapuche nelle provincie di Malleco e Cautín, Picunche nel Nord, Pehuenche nelle valli andine e nell'Argentina, Huilliche nel Sud). Avevano, prima della conquista, subito notevolmente l'influsso della cultura peruviana (villaggi stabili, agricoltura, arte tessile, ceramica, forse metallurgia), e possedevano una forte organizzazione per la difesa, tanto da rimanere nella massima parte indipendenti dagli Inca, e, poi, da opporre un'ostinata resistenza alla conquista spagnuola, iniziatasi con Almagro e Pedro de Valdivia (1550) e terminata soltanto nel 1884. Molto ridotti di numero, conservano ancora la lingua e parte dell'antica cultura, specialmente la mitologia e le pratiche sciamanistiche. Gli Araucani passati nelle pianure erbose dell'Argentina vi avevano portato una rudimentale agricoltura e varî elementi della civiltà andina, ma avevano adottato in complesso l'esistenza dei nomadi delle steppe: il cavallo, la caccia come occupazione fondamentale (guanaco, armadillo, struzzo), la bola e la fionda in luogo dell'arco, la tenda trasportabile (toldo). V. anche chile e argentina.
La lingua. - La lingua degli Araucani (da Arauco, provincia del Chile, = ragh-co "acqua di creta", nome di una fortezza, detti anche Aucani o Auca da auca "ribelle", cfr. il peruviano auka "nemico"), si chiama Cili-dengu "lingua del Chile" o Mapu-dengu "lingua del paese", ora più comunemente Mapu-che. R. Lenz distingue parecchi dialetti: Picun-che al nord, Pehuen-che o Puen-che ad est delle Ande, Molu-che al centro, Huilli-che, ecc. (molti nomi di tribù terminano in -che, pronunziato -ce). È lingua singolarmente armoniosa, tanto che un missionario propose di sostistituirla al latino come lingua dotta.
Per ulteriori notizie v. america: Lingue.
Bibl.: G. J. Molina, Saggio sulla storia civile del Chili, Bologna 1787; E. R. Smith, The Araucanians, New York 1855; R. Lenz, Estudios araucanos, in Anales de la Univers. de Santiago, 1895-97; R. E. Latcham, Notes on the physical Characteristics of the Araucanos, in Journ. of the Anthrop. Inst. Londra 1904; F. F. Outes e C. Bruch, Los Aborigenes de la Republica Argentina, Buenos Aires 1910.