ARCHIA di Corinto
Presunto fondatore di Siracusa nel 734 a. C., discendente dall'Eraclide Temeno e forse appartenente alla famiglia dei Bacchiadi, che dominava a Corinto nel sec. VIII a. C. (Tuc., VI, 3, 2). Antiche tradizioni indicavano come cause della colonizzazione il volontario esilio di A. in seguito all'uccisione del giovane Atteone e ad un responso dell'oracolo delfico (Paus., V, 7, 3); parlavano inoltre delle vicende della spedizione (Strab., VI, p. 269 C), di due figlie dell'ecista (Ortigia e Siracusa), della sua morte per opera di Telefo (Plut., Narr. amat., 2 e Diod., VIII, 10). La critica storica odierna intravede nelle leggende di Atteone e di Telefo riflessi di altre narrazioni e di altri miti, nella tradizione intorno alle figlie di A. una palese invenzione basata sui nomi del territorio ove sorse Siracusa, giudica artificiosi ricollegamenti di età posteriori le contemporanee fondazioni di Corcira e di Crotone, e, infine, mette in dubbio anche la storicità di A.
Bibl.: A. Holm, Storia della Sicilia, trad. ital., I, Palermo 1896, p. 251 segg.; E. Pais, Storia della Sicilia e della Magna Grecia, Torino 1894, pp. 171 segg. e 255 segg.; J. Beloch, Griech. Geschichte, II, Strasburgo 1914, pp. 220 e 246.