Mayo, Archie (propr. Archibald L.)
Regista cinematografico statunitense, nato a New York il 29 gennaio 1891 e morto a Guadalajara (Messico) il 4 dicembre 1968. Attento agli aspetti tecnici e al dinamismo della messa in scena nonché alla qualità della recitazione, spaziò in tutti i generi collaudati, dando prova di buon mestiere e contribuendo all'affermazione di molti divi hollywoodiani, che in parte ne offuscarono i meriti registici, riuscendo tuttavia soprattutto a fine carriera, a rivelare una personale cifra stilistica e tematica.
Dopo essere stato gagman e regista di comiche di due rulli, a partire dall'avvento del sonoro M. lavorò soprattutto con la Warner Bros., che lo assunse nel 1926, realizzando film di vario genere ma quasi sempre di impianto divistico. Diresse John Barrymore nel melodrammatico Svengali (1931), l'emergente Barbara Stanwyck nei drammi Illicit (1931) e Gambling lady (1934; L'ultima carta), George Raft e l'esordiente Mae West nel gangster film Night after night (1932), James Cagney nel suo primo dramma criminale, The mayor of hell (1933), Edward G. Robinson in The man with two faces (1934), Al Jolson nel musical Go into your dance (1935; Canzoni appassionate), Paul Muni e Bette Davis nel cupo Bordertown (1935; Il selvaggio). Nel 1936 realizzò The petrified forest (La foresta pietrificata), traendo dall'omonimo dramma di R.E. Sherwood un originale noir dai risvolti intimisti, interpretato dalla coppia Bette Davis-Leslie Howard e da Humphrey Bogart nel ruolo del criminale cinico, stanco e disincantato. Diresse di nuovo la Davis e Howard nella commedia It's love I'm after (1937; Avventura a mezzanotte) e un sinistro Bogart in The black legion (1937; Legione nera), in cui viene approfondito il tema ricorrente nella filmografia del regista dell'ambiguo confine tra legge e illegalità; quindi Gary Cooper e una giovanissima Lana Turner in The adventures of Marco Polo (1938; Le avventure di Marco Polo, noto anche come Uno scozzese alla corte del Gran Khan, con il contributo di John Ford per alcune sequenze d'azione), e ancora Raft alle prese con il tipico personaggio dell'evaso vendicativo in The house across the bay (1940; L'isola degli uomini perduti, con il contributo di Alfred Hitchcock). Passato alla 20th Century-Fox nel 1940, sostituì Fritz Lang alla regia di Confirm or deny (1941), con Don Ameche, e di Moontide (1942; Ondata d'amore), pregevole esercitazione con Jean Gabin, Ida Lupino e Claude Rains. Ma fu soprattutto in altri film della piena maturità che la personalità di M. riuscì a esprimersi più compiutamente: si pensi da un lato alla vivacità jazzistica di Orchestra wives (1942; Voglio essere più amata) con Glenn Miller e di Sweet and lowdown (1944) con Benny Goodman, o allo scatenato umorismo antinazista di A night in Casablanca (1946; Una notte a Casablanca) con i fratelli Marx; dall'altro alla visione profondamente umana, mesta e altruistica delle imprese patriottiche narrate in Crash dive (1943; Agguato sul fondo), premiato con l'Oscar per gli effetti speciali, e al valore paradigmatico del suo ultimo film, Angel on my shoulder (1946; L'infernale avventura), commedia fantastica dove la provvisoria e malefica alleanza tra un ex galeotto finito all'inferno (Paul Muni) e il diavolo in persona (Claude Rains) non riesce a spuntarla sulle più seducenti ma conformiste ragioni del bene.