ARDEA (A. T., 24-25-26)
Il nome di quest'antica città del Lazio, situata a 37 km. a S. di Roma, è connesso con la storia primitiva di Roma stessa, perché la leggenda racconta che, quando la gente di Enea sbarcò sul litorale italico, trovò colà una città fiorente, capitale del regno dei Rutuli, la quale si mantenne indipendente anche nel periodo dell'espansione romana nel Lazio. Secondo la tradizione, essa concluse con Roma nel 444 a C. un patto speciale (il foedus ardeatinum), e nel 442 a. C. divenne colonia latina. Le due notizie - almeno in apparenza contraddittorie - sono state variamente discusse dai critici, che in generale accettano l'una e respingono l'altra. Dopo le guerre puniche cominciò a decadere, e nell'impero fu ridotta alle proporzioni di un modesto villaggio a causa delle condizioni sfavorevoli della località e del clima. Ebbe un breve rifiorimento nell'età di Adriano.
La moderna borgata, frazione del comune di Genzano di Roma, con 438 ab. (1921), occupa il sito dell'antica acropoli, cinta per tre lati da un salto naturale di roccia e per il quarto da un grande muro a blocchi di tufo; nell'interno si vedono gli avanzi del tempio di Giunone e di un gran numero di pozzi di grano e di cisterne a cunicoli, predisposte per il caso di una lunga difesa. Oggi su di una parte di essa si erge il palazzo-castello degli Sforza-Cesarini, costruito dai Colonna nel Cinquecento. Tra gli altri edifici notevoli della borgata sono da citare inoltre la chiesa di S. Pietro, del sec. XIII, costruita sui resti di un basamento romano, e quella di S. Marina, della fine del sec. XII, più volte restaurata, con portale del 1190. La cripta, scavata nel masso, fu già un sepolcro romano di cui si ammira ancora parte della decorazione della vòlta. La citta propriamente detta sorgeva su di una collina contigua, dove affiorano gli avanzi di un altro tempio e di varie costruzioni particolari. Anche la città è protetta in gran parte da una fortificazione naturale costituita da un colle isolato e bagnato ai piedi da due fiumi che facevano da fossato. Infine su di una terza collina, detta Civitavecchia, si stendeva la necropoli, che ha dato un buon materiale funerario risalente alla prima età del ferro, e alcune iscrizioni di età imperiale.
Bibl.: W. Gell, Topography of Rome and its Vicinity, Londra 1834, I, p. 169; A. Nibby, Analisi dei dint. di Roma, Roma 1848, I, p. 218; Corpus Inscr. Lat., X, Berlino 1883, p. 675; G. Tomassetti, La Camp. Rom., II, p. 1910, p. 446 segg.; U. Leoni, Ardea, in Bull. Assoc. Arch. Rom., II (1912), p. 181 segg.