AREZZO (IV, p. 169)
Negli ultimi anni, il vecchio centro, rappresentato dalla Piazza Umberto I e dal Corso Vittorio Emanuele accenna a spostarsi verso la ferrovia, specialmente dopo che si sono create, a destra e a sinistra di Piazza Guido Monaco, due spaziose strade moderne: Via Petrarca e Via Roma (che continua con Via Crispi).
Si sono ripristinati gli antichi edifici della Piazza Grande (già Vasari), si sono riportati alla luce i ruderi del muro di cinta medievale di fronte al Palazzo Pretorio, si è restaurato questo palazzo, che ora accoglie il museo medievale e la pinacoteca, restituito all'antico aspetto il Palazzo comunale, rialzata la torre e riaperte le loggette della casa di Francesco Petrarca, dove ha sede l'Accademia Petrarca, isolato il fianco della chiesa di S. Domenico, scoperti gli avanzi dell'anfiteatro romano e sistemato nell'ex-convento di S. Bernardo il Museo archeologico.
Dopo il 1925, si è anche provveduto all'approvvigionamento idrico della città, si sono costruiti quattro edifici scolastici, la Casa del Balilla, il Foro boario e un grandioso ponte viadotto a Pratantico. È in corso di costruzione il nuovo monumentale Palazzo del governo che sta sorgendo sul Poggio al Sole, unitamente a quello del Genio civile.
In tema di comunicazioni, si ricorda il compimento della linea che congiunge Arezzo, attraverso la Val di Chiana, a Sinalunga.
Istituti di istruzione e di cultura (p. 174). - Provvedono all'istruzione secondaria anche un istituto magistrale e tre scuole di avviamento professionale. Il più importante degli archivî locali è quello del capitolo della cattedrale, giunto a noi quasi integro: comprende circa 4500 documenti, i più antichi dei quali risalgono al sec. VIII. Vi si conservano anche corali miniati dei secoli XII-XVI. L'archivio del comune aretino, bruciato nel sacco del 1384, non conserva che documenti posteriori a questa data, ad eccezione degli statuti del 1342 e 1345. L'archivio vescovile comprende circa tremila filze di documenti che sono fonti preziose per la storia ecclesiastica e civile. L'archivio di Mezello contiene oltre 250 pergamene, importanti protocolli notarili, fra i quali sono da segnalare quelli del sec. XIV.
La provincia di Arezzo (p. 174). - L'industria (p. 175) è rappresentata nella provincia anche dai pastifici di Sansepolcro e dai cappellifici di Montevarchi.
In notevole diminuzione l'analfabetismo.
Anche nella provincia, dopo il 1925, sono stati compiuti importanti lavori pubblici: ricordiamo gli acquedotti di Castiglion Fiorentino e di Cortoria, otto edifici scolastici, e la costruzione e sistemazione di circa 150 km. di strade statali (tra queste degna di nota la strada Stia-S. Sofia, in corso di completamento, che faciliterà le comunicazioni tra Arezzo e Forlì e permetterà un migliore sfruttamento delle foreste demaniali casentinesi).
Bibl.: U. Pasqui, Documenti per la storia di Arezzo, III, Arezzo 1937; A. Del Vita, Arezzo, nuova ed., ivi 1937.