ARGOTE DE MOLINA, Gonzalo
Nacque a Siviglia (non già a Baeza, come asserì erroneamente l'Antonio) da nobilissima famiglia, nel 1548 o 1549. Sedicenne appena, si trovò alla difesa del Peñón de los Vélez (1564) e, a vent'anni, assisté alla guerra contro i mori delle Alpujarras col grado onorifico di alférez mayor (porta stendardo) della milizia andalusa. D0po aver preso parte a queste e ad altre campagne, si ritirò a Siviglia, dove formò un curioso e famoso museo di opere naturali e arti. Fu inoltre veinticuatro e provinciale della Santa Hermandad in Andalusia. Sposò una figliuola naturale del marchese di Lanzarote, il cui titolo usò per un certo tempo. Filippo II lo nominò suo cronista. Morì, secondo il Pacheco, nella Gran Canaria nel 1598. Tra un'impresa militare e l'altra trovò tempo e modo di coltivare la poesia e gli studî di erudizione, raccogliendo nella sua biblioteca manoscritti di eccezionale importanza. Pubblicò per la prima volta El Conde Lucanor di D. Juan Manuel con un suo Discorso sulla poesia castigliana (Siviglia 1575), e si proponeva di pubblicare, dello stesso Juan Manuel, il Libro de los cantares o de las cántigas, che purtroppo è andato perduto. Più tardi pubblicò il Libro de la m0ntería que mandó escrivir el... rey D. Alonso (Siviglia 1582), e, con un suo discorso, la Historia del Gran Tamorlune itinerario y enarración de la Embaxada que Ruy González de Clavijo le hizo por mandado del Rey Don Enrique III (Siviglia 1582). Sei anni dopo diede alla luce il primo volume della Historia de la Nobleza de Andalucía (Siviglia 1588), opera che desta interesse non solo nei genealogisti ma anche negli storici della letteratura, perché nel comporla egli si valse di antichi documenti, leggende, romances e cantares. L'Argote si proponeva di pubblicare, oltre al seguito della Nobleza de Andalucía, una cronaca di Siviglia, una storia della città di Baeza e di quella di Ubeda, una genealogia della sua famiglia, una vita di Pedro Niño, il famoso personaggio di cui Gutierre Díaz de Gámez ha fatto l'eroe del suo Victorial; ma solo di alcune di queste opere si conservano scarsi frammenti. Morì nel 1598.
Bibl.: Conte de Puymaigre, Un savant espagnol du XVIe siècle: A. de M., in Revue hispanique, II (1895), pp. 146-180; F. Rodríguez Marín, Luis Barahona de Soto, Madrid 1903, pp. 139-141; C. López Martínez, Algunos documentos para la biografía de A. de M., Siviglia 1921; e v. anche Fr. Pacheco, nel Libro de descripción de verdaderos retratos de ilustres y memorables varones, Siviglia 1599.