Leggendario re di Messene (seconda metà 8º sec. a. C.); uccise la figlia per ottemperare a un oracolo delfico che prometteva la vittoria ai Messeni nella lotta contro Sparta (prima guerra messenica) se avessero sacrificato una vergine. Divenuto più tardi re, A. ottenne una vittoria sugli Spartani (726), ma due anni dopo, mutato l'andamento della guerra, si uccise sulla tomba della figlia. Ma la tradizione su di lui è largamente fantastica, e risale quasi del tutto a Mirone di Priene. Alla figura di A., considerata come storica, s'ispirano in età moderna due tragedie, l'una di C. Dottori (1657), l'altra di V. Monti (1786).