Arles (Arli)
Città della Provenza, sulla riva sinistra del Rodano; in If IX 112 le tombe romane del cosiddetto Cimitière des Aliscamps (‛ Campi Elisi ') e la necropoli di Pola sono paragonate all'immensa spianata di avelli infuocati del sesto cerchio. La conoscenza che D. doveva avere delle tombe di A. non presuppone una visione diretta del luogo, e quindi un soggiorno di D. in Provenza, data la grande popolarità che il cimitero aveva nel Medioevo: secondo un'antica leggenda fu consacrato da s. Trofimo alla sepoltura dei cristiani; è ricordato in uno dei poemi del ciclo di Guglielmo d'Orange come il luogo dove, dopo la battaglia contro i saraceni, sarebbero stati sepolti tutti i cristiani.
Alcuni commentatori (il Lana, Benvenuto, il Buti) accennano all'origine miracolosa della necropoli dopo una vittoria di Carlo Magno: " A la fine rimase lo campo ai Cristiani. Siché quelli che rimasero vivi... voglendo per pietade seppellire li soi... feceno prego a Deo che a lor dovesse per grazia revelare quali fosseno li fideli. Esauditi costoro dalla benignitade di Dio, apparve sopra ciascun corpo, ch'era in vita cristiano, una cedola, in la quale era scripto lo nome e la condizione sua. Costoro visti tali nomi e facultadi feceno far tumoli over arche... " (Lana). Non si deve certo escludere che la leggenda fosse diffusa già ai tempi di Dante.
Bibl. - Vedi C. Cipolla, Studi danteschi, Verona 1921.