JEMOLO, Arturo Carlo
Giurista e storico, nato a Roma il 17 gennaio 1891. Allievo, a Torino, di F. Ruffini; professore a Sassari (1920-22), a Bologna (1923-25; 1927-33), all'Università Cattolica di Milano (1925-27), e dal 1933 titolare della cattedra di diritto ecclesiastico a Roma.
Nella sua prima fase di attività di giurista s'ispira alle concezioni allora dominanti, alla visione eminentemente formalistica del diritto (considerato avulso da quella ch'è stata la sua genesi, il substrato storico politico). L'opera precipua di quest'attività giovanile è L'amministrazione ecclesiastica (1916), che segna la decisa inserzione del diritto ecclesiastico nell'ambito delle discipline del diritto pubblico. In un periodo più maturo l'opera dello J. è dominata dalla preoccupazione di fissare il posto che il fenomeno giuridico ha nella vita di un periodo storico e di stabilire il valore contingente e relativo dei concetti giuridici. Tra gli scritti di questo indirizzo si ricordano: Il nostro tempo ed il diritto (1932), I concetti giuridici (1940), Ancora dei concetti giuridici (1945). Altre opere dell'attività giuridica: Il matrimonio (1937), Il matrimonio nel diritto canonico (1941), Lezioni di diritto ecclesiastico (1934), Corso di diritto ecclesiastico (1945) Le principali opere dell'attività storicistica dello J. hanno ad oggetto gli ultimi tre secoli ed in gran parte il tema delle relazioni tra Chiesa e Stato: Stato e Chiesa negli scrittori politici italiani del seicento e del settecento (1914), Crispi (1921), Il giansenismo in Italia (1928), Chiesa e Stato in Italia negli ultimi cento anni (1948). Dopo il 1944 lo J. ha anche svolto attività di scrittore politico, in particolare con articoli pubblicati sulla rivista Il ponte di Firenze.