Figlio (Alcsút, Ungheria, 1872 - Vienna 1962) di Giuseppe del ramo palatino d'Ungheria. Generale, nella prima guerra mondiale comandò reparti di truppe ungheresi sul fronte serbo e su quello russo; sul fronte italiano comandò la sesta armata sul Piave durante l'offensiva del giugno 1918 (nel suo Diario di guerra rese omaggio al valore del soldato italiano). Inviato il 27 ott. 1918 dall'imperatore Carlo I in Ungheria come suo rappresentante, prestò giuramento al consiglio nazionale ungherese ma non al governo comunista di Béla Kun, al quale oppose un comitato a Szeged. Crollato il governo comunista, per invito dell'Intesa e d'accordo con l'imperatore in esilio, esercitò i poteri sovrani, ai quali però dovette rinunziare il 23 agosto 1919 per la ferma opposizione degli stati successori della monarchia austro-ungarica a una restaurazione degli Asburgo. Non prese parte attiva ai tentativi del 1921 di Carlo I per risalire sul trono e si ritirò dalla vita politica; aveva sposato nel 1893 Augusta di Baviera.