Uomo politico ungherese (n. Szilágycseh, Transilvania, 1886 - m. in URSS 1937). Socialista rivoluzionario, fatto prigioniero dai Russi durante la prima guerra mondiale, svolse propaganda presso i prigionieri ungheresi durante il governo di Kerenskij; conobbe Lenin e ottenne un comando nell'Armata Rossa. Tornato (nov. 1918) in Ungheria, vi organizzò il Partito comunista ungherese; arrestato (febbr. 1919), strinse un patto con i capi socialdemocratici. Il 21 marzo 1919 proclamò a Budapest la repubblica dei Consigli, nella quale fu la personalità di maggior rilievo come commissario del popolo per gli affari esteri. Caduta la repubblica (ag. 1919), fuggì a Vienna e quindi (1920) in URSS. Per breve tempo commissario in Crimea, lavorò per il Komintern in Austria, dove fu arrestato (1928) e costretto a riparare nuovamente in URSS. Coinvolto in una delle purghe staliniane (1937), fu poi giustiziato.