Città dell’Ungheria (1.759.497 ab. nel 2018), capitale e capoluogo della contea di Pest; sorge sul Danubio, a 104 m s.l.m., ed è nata dall’unione (1873) di tre città distinte, Buda e Óbuda, in collina sulla destra del fiume, e Pest, in piano sulla sinistra. In seguito all’aggregazione (1950) di alcuni centri vicini (Csepel, Újpest, Rákospalota ecc.), si è formata l’agglomerazione della Grande Budapest.
La schiacciante superiorità demografica ed economica di B. rispetto agli altri centri urbani dell’Ungheria ha indotto a formulare piani di riequilibrio, ma finora la preminenza della capitale è rimasta pressoché inalterata. B. è di gran lunga la maggiore agglomerazione industriale ungherese, con grandi stabilimenti soprattutto meccanici, tessili, farmaceutici, ma sono largamente rappresentate pure le industrie alimentari (birrificio, distilleria) e quella della gomma. A SO dell’agglomerazione, in località Száshalombatta, è sorto un impianto per la raffinazione di petrolio importato dalla Russia. La città svolge inoltre un ruolo importantissimo nel settore terziario, che si va sempre più ampliando e diversificando: vi ha luogo una fiera internazionale; è sede universitaria e accoglie l’Accademia ungherese delle scienze e numerosi istituti di ricerca e d’istruzione, biblioteche, musei, teatri; è centro di attrazione turistica come città d’arte e città termale; ha inoltre acquisito nuove funzioni legate alla capacità di attrarre la gran parte dei flussi di investimento provenienti dall’estero, soprattutto grazie alla posizione facilmente accessibile rispetto ai paesi europei occidentali.
La celtica Akink, sede di presidio romano fin dal 1° sec. d.C., con Traiano divenne capoluogo della Pannonia Inferiore. Nei primi secoli del Medioevo fu chiamata dagli Slavi Pest e Ofen dai Tedeschi che ne fecero presto un loro centro commerciale; nell’11° sec. gli Ungari la elessero a capitale del Regno. Dopo la sua distruzione a opera dei Tatari nel 1241, fu ricostruita da re Béla, che sulla destra del Danubio fece erigere la fortezza, cui passò il nome dell’antica Buda. Estintasi la dinastia degli Árpád, Buda e Pest si sottomisero a Carlo Roberto d’Angiò solo nel 1307; nella prima metà del 15° sec. Pest fu sede imperiale; in quel secolo ambedue le città conobbero il massimo fulgore sotto il re Mattia Corvino (m. 1490). Conquistate e annientate dai Turchi nel 16° sec., si risollevarono sotto la dominazione degli Asburgo, divenendo nel 1848 la capitale del governo rivoluzionario sino all’occupazione austriaca e, dopo il compromesso del 1867, la capitale del Regno d’Ungheria. Durante la Seconda guerra mondiale B. fu teatro di una lunga battaglia fra le truppe sovietiche e quelle tedesco-ungheresi; conquistata dai Sovietici, fu sotto regime di occupazione militare sino al settembre 1947. Nell’ottobre-novembre 1956 fu al centro della rivolta antisovietica dell’Ungheria.
Tra i monumenti di età medievale restano le chiese di Maria Vergine e della Maddalena (13° sec.) e scarsi resti dell’antica cattedrale di Buda. Dell’epoca turca, sotto la quale B. fu gravemente danneggiata, rimangono a Buda alcuni bagni a cupola. Dopo la riconquista le città furono riedificate in barocco locale: la reggia di Buda (14° sec.; rifatta sotto Mattia Corvino, poi distrutta dall’occupazione turca), ricostruita da Maria Teresa su disegno di L. Haussmann, la chiesa dell’università e il palazzo comunale (1716, D. Martinelli) a Pest sono i principali monumenti del periodo. Nel 1808 fu creata una commissione per lo sviluppo edilizio di Pest, favorito dal conte F. Széchényi: furono creati ponti tra le due città, boulevard al posto delle mura, si eressero edifici neoclassici e quindi di stile eclettico. Alla fine del 19° sec. (esposizione del 1896) si tentò uno stile nazionale applicando a costruzioni di tipo orientale motivi dell’arte popolare magiara. Importante il rinnovamento e l’incremento di B. nel secondo dopoguerra, quando il regime comunista cercò di far scomparire il divario esistente fra i diversi quartieri, indice delle diseguaglianze sociali d’un tempo, livellando le condizioni della città. Alla periferia fu costruito un gran numero di case operaie, di scuole, di impianti sportivi e di edifici pubblici.
Tra i maggiori musei: Museo nazionale ungherese, con la sezione staccata del museo di Aquincum; Museo di belle arti; Galleria nazionale ungherese; Museo di arti decorative, con preziosi oggetti della collezione Esterházy.