Astrologo (sec. 13º), nativo di Parma; di nome Benvenuto, fu detto A. con riferimento ironico alla sua dentatura forte e disordinata; lasciato il mestiere di calzolaio si diede (a partire dal 1258 c.) a far profezie basate su calcoli astrologici, ottenendo larga fama e successo. Della sua attività parla a lungo nella Cronica Salimbene de Adam che gli fu amico. Lo ricorda Dante con disprezzo e dando di lui un severo giudizio (Inf. XX 118; Conv. IV 16, 53).