Asia Minore
Termine geografico utilizzato per designare l’area occidentale del Continente asiatico delimitata dall’Egeo e dall’Eufrate. Nel periodo greco-romano l’area conosce una fase di notevole sviluppo documentata da fonti letterarie, epigrafiche e archeologiche. Si distinguono varie regioni caratterizzate da specifiche tradizioni socioculturali e da lingue proprie: Bitinia, Misia, Lidia, Caria, Licia, Pisidia, Cilicia, Cappadocia, Galazia, Paflagonia e Ponto. Queste zone furono influenzate sia dalla cultura greco-romana sia dalla civiltà persiana. L’influsso greco ha inizio con la fase della colonizzazione (1100-600 a.C. ca.). Lo stanziamento delle diverse popolazioni greche è alla base dello sviluppo sulla fascia costiera delle zone dette Eolide, Ionia, Doride, caratterizzate dalla lingua e dalle tradizioni socioculturali dei colonizzatori. I greci fronteggiarono prima l’invasione dei cimmeri (7° sec. a.C.), poi dei lidi e infine dei persiani (547 a.C.). Nonostante il mancato successo della rivolta dei greci dell’A.M. del 499-494 a.C., nella prima metà del 5° sec. a.C. il dominio persiano sulla zona si indebolì a causa della sconfitta dei persiani nelle guerre combattute in Grecia. La pace di Antalcida (386 a.C.) consentì ai persiani di assicurarsi di nuovo l’egemonia sull’Asia Minore. Dopo la liberazione dalla dominazione persiana a opera di Alessandro Magno, vincitore al Granico e a Isso contro Dario, l’A.M. divenne uno dei centri delle lotte di potere dei diadochi e dello sviluppo dei regni ellenistici: i Lagidi dominarono in Licia, i Seleucidi ebbero il controllo dell’area centrale (Mileto, Sardi), il regno di Pergamo si consolidò nell’area dell’Eolide, la Bitinia divenne un regno indipendente. Il declino della dinastia lagide (197) e l’indebolimento dei Seleucidi dopo la Pace di Apamea (188) sono i primi segni della decadenza dei regni ellenistici; con il testamento di Attalo III di Pergamo (133) Roma acquisì infine il possesso di gran parte dell’A.M., costituita provincia d’Asia. Gli ordinamenti della provincia subirono diversi rimaneggiamenti: un primo ordinamento risale a Manio Aquilio; alcune trasformazioni si devono a Silla e Pompeo, poi a Cesare e Antonio; l’ordinamento più duraturo e stabile è opera di Augusto. Al tempo di Adriano l’A.M. era divisa in sei province: Asia, Ponto e Bitinia, Galazia, Licia e Panfilia, Cilicia, Cappadocia. Sotto Diocleziano le province dell’A.M. furono ripartite fra tre diocesi, l’asiana, la pontica e l’orientale; la diocesi asiana era costituita da sette province (Phrygia prima, Phrygia secunda, Asia, Lydia, Caria, Hellespontus, Insulae). Questo assetto della regione, pur con diverse modificazioni, fu mantenuto dalla fine del 4° sec. al 6° sec. d.C.