asina di Balaam
. D. parla dell'a. di B. in VE I II 6 e in Ep XI 18, la prima volta per dire che a parlare tramite e dentro l'a. era un angelo, e la seconda che fu il Signore a muovere la sua lingua. Ancora una volta, com'è solito fare, D. si attiene a un'interpretazione ovvia del testo biblico. Gli esegeti moderni spiegano che Balaam, che era mago e indovino, aveva saputo spiegare il raglio dell'asina come una parola d'avvertimento indirizzata verso di lui. I teologi del tempo di D. attribuivano le parole dell'a. al diavolo (cfr. per es. s. Tommaso Sum.theol. II II 165 2 ad 4; e v. anche BALAAM).