ASSUAN
(arabo Aswān, Uswān)
Città dell'Alto Egitto, sulla riva orientale del Nilo, A. fu un importante centro commerciale, famoso per le sue cave di pietra fin dall'Antichità. Era già sede di un vescovado quando i musulmani vi si insediarono nella seconda metà del sec. 7°, munendola di una cinta di mura per volontà, sembra, dello stesso conquistatore 'Amr b. al-'Āṣ.Ad A. restano alcuni dei pochi esempi noti di architettura provinciale dell'Egitto fatimide: il minareto della Ṭābia, con il suo caratteristico fusto cilindrico, rastremato verso l'alto e coronato da una fascia poligonale a lati concavi, e il basamento, sempre cilindrico, del minareto di una moschea, oggi scomparsa, su una collina a S dell'abitato.A partire dal sec. 11° sembra che si sia sviluppato il grande cimitero che circonda A. a N, E e S in conseguenza, probabilmente, della funzione di stazione di frontiera (thaghr) con connotazioni religiose che fin dai primi secoli dell'Islam avrebbe svolto questa città, definita, infatti, anche ribāṭ.All'interno del cimitero sono stati individuati, pur nel generale e inarrestabile degrado, mausolei 'a camera' con copertura a botte, che sono i più antichi e meno numerosi, e mausolei 'a cupola' sia su tetrapilo sia su ambiente quadrato con o senza estensioni laterali.Estraneo alla tipologia locale e riferibile piuttosto a modelli cairoti non egiziani è infine il Grande mausoleo (Monneret de Villard, 1930), considerato anche più tardo e rimasto un esempio non imitato.
Bibl.: C. H. Becker, s.v. Assuan, in Enc. Islam, I, 1913, p. 500; J. Maspero, G. Wiet, Materiaux pour servir à la géographie de l'Egypte (Mémoires publiées par les membres de l'Institut Français d'Archéologie Orientale du Caire, 36), Cairo 1914-1919, pp. 15-16; U. Monneret de Villard, La Necropoli mussulmana di Aswān, Cairo 1930; H. Mohammed al-Hawary, Trois minarets fatimides, Bulletin de l'Institut d'Egypte 17, 1935, pp. 141-153; K. A. C. Creswell, The Muslim Architecture of Egypt. Ikhshīds and Fāṭimids (A.D. 939-1171), I, Oxford 1952, pp. 152-153; O. Grabar, The earliest islamic commemorative structures, notes and documents, Ars Orientalis 6, 1966, pp. 7-46.G. Ventrone