ASSUAN
(V, p. 66; App. III, I, p. 162)
La conclusione dei lavori per la costruzione della nuova diga di A. (la Diga Alta: in arabo al-Sadd al-῾Ali), con la conseguente formazione dell'immenso invaso del lago Nāsir, ha posto in primo piano il problema della salvaguardia dei templi della Nubia, alcuni dei quali sono rimasti in Egitto, ma spostati in un altro luogo (Kalabsha, Abū Simbel, ecc.), mentre altri sono stati ceduti e portati all'estero (Dendur negli USA, Ellesija in Italia, ecc.). Il grande complesso architettonico di File, che si trovava poco a sud di A. tra le due dighe, è stato trasferito dal sito originario alla vicina isola di Agilkia.
I lavori condotti ad A. e nei suoi dintorni negli ultimi due decenni hanno portato a un sostanziale chiarimento della sua situazione archeologica. Le rovine del sito antico si trovano sotto la parte meridionale della città moderna: ciò ne ha impedito lo scavo sistematico, sicché la conoscenza della topografia si limita a pochi punti fissi costituiti da alcuni edifici religiosi di modesta importanza, in parte noti grazie alle descrizioni di viaggiatori del secolo scorso, e a qualche rinvenimento sporadico di elementi architettonici (blocchi e altro), non sempre adeguatamente pubblicati e quindi di difficile valutazione.
Attualmente, rimangono due soli edifici: il tempio della dea Isi, costruito dai Tolomei iii e iv, scoperto da Mariette nel 1871 ma pubblicato in extenso solo nel 1978, e i resti di un tempio romano costruito probabilmente da Domiziano. A questi sono da aggiungere: una piccola sala vista da Champollion e di ardua collocazione topografica, un edificio con pilastri e colonne di granito la cui pianta è data dallo Jomard (entrambi distrutti), una strada con basi di statue recanti dediche in latino a vari imperatori, trovata nel 1895, e i blocchi di un tempio costruito da Tolomeo iv Filopatore e ampliato da Tiberio, Claudio e Traiano, ritrovati nel 1907 e poi dispersi.
Scavi condotti nel 1970-71 da una missione italiana intorno al tempio di Isi non hanno dato risultati apprezzabili, se non il ritrovamento fortuito di un certo numero di blocchi reimpiegati a nome di Tiberio, che è da connettere forse con lo smantellamento dei templi di Elefantina, avvenuto nel 1822 o 1823 per costruire una caserma. Sono infine da menzionare tre sarcofagi con iscrizioni aramaiche trovati non lungi dal tempio di Isi, numerosi graffiti di età faraonica, le cave di granito che si trovano a sud della città e un'importante stele storica a nome di Psammetico ii, trovata a Shallāl durante i lavori per la nuova diga. Dell'A. di età cristiana sono stati identificati di recente i resti di due chiese, una nel tempio di Isi, l'altra nelle mura della città antica, mentre le stele di un'importante necropoli islamica, note da tempo, sono state pubblicate solo nel 1977. Vedi tav. f. t.
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