Vescovo (330 circa-410) di Amasea, nel Ponto; oratore, formatosi sugli autori classici, autore di 14 discorsi, di cui specialmente notevoli il 4º contro la festa pagana delle Calende, e l'11º sul martirio di s. Eufemia, citato (nel 2º concilio di Nicea, 787) come la più antica testimonianza del culto delle immagini.