ASTORGA, Emanuele, barone d'
Compositore di musica nato ad Augusta di Sicilia nel marzo 1681, morto a Lisbona o a Madrid nel 1755 o nel'57. Le vicende della sua vita vennero narrate come avventurose o romanzesche da parecchi biografi e studiosi, fino a che il Volkmann con accurate indagini non giunse a darne una trattazione ampia e documentata, dalla quale tali elementi romanzeschi scompaiono del tutto. La sua più umile biografia dice che egli studiò la musica sin da fanciullo, che nel 1709 fece rappresentare a Genova la sua opera pastorale Dafni, che fu replicata a Barcellona alla corte di Carlo III di Spagna; che nel 1712 ottenne dalla Corte austriaca una pensione (molto instabile) di 2000 fiorini; che nel 1714 ritornò in Italia e nel 1717, dopo un breve soggiorno a Londra, fu nominato senatore e passò gli ultimi anni in Spagna. L'ultima sua composizione reca la data del 1731. Come compositore, lo si può classificare senz'altro tra i più fedeli Scolari di Alessandro Scarlatti. Dal grande maestro apprese la limpida trasparenza delle armonie e la vivacità dei ritmi, che bene esprimono la sincerità della sua commozione lirica. La sua opera più significativa è uno Stabat Mater per soli, coro, orchestra e organo, composto, secondo il Volkmann, tra il 1707 e il 1708. Oltre alla già citata pastorale Dafni, il d'Astorga lasciò un centinaio di cantate per voce di donna con accampagnamento di clavicembalo. Molte di esse sono riprodotte nelle raccolte musicali del sec. XVIII, collegate alla scuola e all'insegnamento delle opere più illustri di quel secolo.
Bibl.: H. Volkmann, Em. d'Astorga, I, Lipsia 1911-1919.