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ASTRATTISMO

di Giulio Carlo Argan - Enciclopedia Italiana - III Appendice (1961)
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ASTRATTISMO

Giulio Carlo Argan

Si dà genericamente il nome di astrattismo alle correnti artistiche moderne che escludono ogni rapporto della forma artistica con gli aspetti del mondo sensibile. Le pitture e le sculture astratte vengono anche chiamate non-figurative e non-oggettive; frequente è anche, con inversione di termini, la sostituzione dell'aggettivo concreto ad astratto, intendendo affermare che ogni riproduzione o interpretazione della realtà esterna è illusoria, e quindi astratta, mentre la forma creata dall'artista indipendentemente dalla natura è la creazione di una nuova, concreta realtà. Le correnti astrattiste si sono determinate quasi simultaneamente, tra il 1909 e il 1912, in Germania, in Francia, in Russia, in Italia; e sono uno sviluppo diretto del cubismo in Francia, dell'espressionismo in Germania, del futurismo in Italia. La tendenza astratta francese, detta anche cubismo orfico, prese le mosse da R. Delaunay ed ebbe raggio assai limitato anche se ad essa si accostarono artisti come P. Picasso e G. Braque. La corrente russa, detta anche suprematismo, ebbe come massimi esponenti K. Malęvič e R. Lisickij; ma russi sono anche V. Kandinskij, massimo esponente dell'astrattismo tedesco, e gli scultori fratelli Antoine e Naum Pevsner (quest'ultimo noto col nome di Gabo). La corrente tedesca, ch'è la più importante, muove con Kandinskij dal movimento Blaue Reiter e conta artisti di primo piano come P. Klee e lo scultore H. Arp. Il movimento astrattista ebbe in Olanda uno sviluppo in senso prevalentemente geometrico col gruppo De Stijl (1917) di Th. van Doesburg e P. Mondrian, cui aderirono anche i migliori architetti olandesi. L'a. ebbe rapporti assai stretti con altri movimenti contemporanei, quali il dadaismo e il surrealismo; e influì fortemente sull'architettura e le arti applicate per mezzo della scuola d'arte tedesca nota col nome di Bauhaus (1919-33).

L'a., benché comprenda molte correnti, può distinguersi in due grandi tendenze: geometrico, o costruttivista; non-geometrico, o su base intuitiva ed emozionale: quest'ultima corrente è detta anche organica o biomorfica. Nel suo insieme rappresenta l'istanza di trovare un linguaggio formale, e quindi internazionale, esente da ogni tradizione nazionale. Perciò l'a. ebbe una forte ripresa, tanto in Europa quanto in America, dopo la seconda guerra mondiale; ed è tuttora la corrente artistica più diffusa. Ad essa si contrappongono i movimenti neorealistici, e specialmente il neorealismo marxista, che considera globalmente l'a. come estrema espressione del cosmopolitismo decadente. La corrente più recente di a. è quella, diffusa ormai in tutti i paesi del mondo, che prende il nome di "informale", e si oppone specialmente al geometrismo e al costruttivismo, puntando sul valore della "materia" e del "gesto". Benché dipinti "informali" siano stati realizzati da H. Hartung e da J. Fautrier tra il 1920 e il 1930, è soltanto dopo la seconda guerra mondiale che il movimento si è esteso ovunque, sia pure con caratteri diversi: in Francia, col già citato Fautrier, J. Dubuffet, N. de Staël e G. Mathieu; negli Stati Uniti con J. Pollock, massimo esponente delle "action-painting" o pittura di gesto, F. Kline, M. Tobey, W. De Kooning; in Spagna, con A. Tapies, A. Saura e altri; in Italia, con E. Vedova, C. Spazzapan, A. Burri, T. Scialoia e altri; in Giappone, con Domoto e Imai, ecc. Nel suo complesso, l'arte "informale" si richiama alle posizioni del pensiero esistenzialistico e tende a porsi come mero atto di esistenza. Vedi tav. f. t.

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Vedi anche
arte informale Corrente artistica sviluppatasi in Europa dopo la Seconda guerra mondiale che considera l’opera d’arte, pittorica o scultorea, come una realtà a sé, diversa («altra») da quella dell’esperienza quotidiana e da ogni esperienza artistica anteriore (le espressioni art autre e art informel sono state utilizzate, ... Piet Mondrian Pittore olandese (Amers foort 1872 - New York 1944). Studiò all'Accademia di Amsterdam. Una permanenza nel Brabante (1904-05) lo portò a contatto con la vita dei contadini, e questa esperienza pittoricamente si realizzò nel tentativo di superamento dei modi accademici, con mezzi ispirati, tra l'altro, ... dadaismo Movimento artistico e letterario d’avanguardia sorto a Zurigo nel 1916 e che ebbe sedi importanti a New York, a Berlino e a Parigi, dove si sciolse nel 1922. Il nome deriva dalla voce onomatopeica ‘dada’ del linguaggio infantile (propr. «cavallo»), trovata da T. Tzara aprendo a caso un dizionario francese. Le ... Hans Arp Scultore (Strasburgo 1887 - Basilea 1966); dal 1905 al 1907 frequentò la scuola d'arte di Weimar: nel 1912 partecipò alla seconda esposizione del Blaue Reiter a Monaco, ove conobbe Kandinskij e Delaunay. Nel 1913, a Berlino, collaborava a Der Sturm: nel '14 a Colonia s'incontrava con Max Ernst, quindi ...
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astrattismo
astrattismo s. m. [der. di astratto]. – Tendenza all’astratto. In partic., indirizzo dell’arte moderna in cui confluiscono varie correnti sorte in Europa nei primi decennî del Novecento (soprattutto per opera di V. Kandinskij, P. Klee,...
astrattista
astrattista s. m. e f. e agg. [der. di astratto] (pl. m. -i). – Seguace o fautore dell’astrattismo in arte: un a. famoso; gli a. americani; un pittore, uno scultore a.; correnti a.; il movimento a. del Blaue Reiter.
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